Liturgia
della Fellowship of Isis di Olivia Robertson
Rito
della Rinascita
Mistero di Ishtar e Tammuz. Iniziazione
Traduzione a cura del Lyceum Campense, Roma
I partecipanti:
Guardiano della Soglia
Scriba
Psicopompo, Guida del Neofita
Neofita, il candidato all'iniziazione
Sacerdote Ierofante
Sacerdotessa Ierofante
Sacerdotesse e sacerdoti
Mistero di Iniziazione:
Il Dio Shamash, Narratore
La dea Ishtar
Neti, guardiano degli Inferi
Il Dio Tammuz, marito di Ishtar
La Dea Allat
Donne
Sette
candele sono accese sull'altare maggiore del Tempio, acqua di sorgente in una
tazza, chicchi di grano in un piatto, incenso e una fiala di olio.
Sul
lato opposto del tempio o in una cappella laterale vi sia un altare con una
lampada rossa ardente. Su di esso un anello, un pastorale e un flauto.
Solo la
lampada rossa qui brucia: le profondità del Tempio sono buie.
Gli
invitati alla cerimonia si riuniscono nel Tempio.
Musica
processionale. La processione sacerdotale è ammesso nel tempio dal Guardiano
della Soglia.
Al di fuori
sta lo Psicopompo con il Neofita. Se il Neofita è una donna è coperto dalla
testa ai piedi da un velo bianco. Un Neofita uomo indossa un lungo mantello
bianco con il cappuccio che copre il volto. Lo Psicopompo indossa un mantello
viola con cappuccio, tirato su, e porta la bacchetta di Hermes, una verga sormontata da un disco alato, con due
serpenti intrecciati quattro volte intorno al fusto.
Sacerdote Ierofante: Amici: siamo riuniti in questo santo Tempio
per iniziare una Neofita in un'altra sfera dell'essere. Così presentiamo il Santo
Mistero della Discesa e Risalita della dea Ishtar per riportare suo marito
Tammuz tenuto negli Inferi. Onorato Scriba, è presente lo Psicopompo, per
guidare l'anima del Neofita al Risveglio?
Scriba: Reverendo Sacerdote, lo Psicopompo è fuori, con il Neofita.
Primo Sacerdote: Degno Guardiano della Soglia, falli entrare.
Musica processionale. Lo Psicopompo entra con il Neofita.
Psicopompo: Ecco il Neofita!
Sacerdote Ierofante: Il Neofita desidera essere iniziato
all'altra Vita, e così nascere di nuovo?
Psicopompo: Nessuno può scegliere la Rinascita per un altro.
Né può l'anima chiedere di entrare nell'Altra Sfera senza Autorità Divina.
Sappiate che il momento del risveglio alla vita eterna proviene dalla Divinità
e nessuno può osare di decidere né quel momento né quell'ora.
Primo Sacerdote: Perché allora, oh guida delle anime, vieni
in mezzo a noi con il misterioso mantello incappucciato e con il tuo caduceo di
Hermes?
Psicopompo: vorrei che l'anima che guido possa rappresentare
il Santo Mistero della Dea Ishtar, Colei che detiene le chiavi delle Sfere. La
chiave del Mondo Superiore e la chiave degli Inferi sono nelle sue mani. Quindi
questo Neofita, nascosto da un velo, sceglierà di togliere il velo della
divisione, quando scocca l'ora per la Rinascita nella Realtà Eterna.
Sacerdote Ierofante:
parli con la voce della saggezza. Coloro che partecipano ai Misteri si
preparano per il Grande Risveglio. La tua richiesta è accettata. Che la
Ierofante invochi le Divinità.
Sacerdotessa
Ierofante di fronte l'altare a lume di candela, con le braccia alzate - si volge a sinistra e fa
il segno della Terra.
Sacerdotessa Ierofante: invoco la Dea Allat.
Prima Sacerdotessa: invoco la Dea Dana e il Dio Mananan delle
isole Occidentali. Che i Misteri di Atlantide siano svelati.
Prima
Sacerdotessa si volge a destra dell'altare e fa il segno di Nettuno.
Primo Sacerdote: invoco la Dea Iside e il Dio Osiride
d'Egitto. Che i Misteri di Khem siano svelati.
La
seconda Sacerdotessa si volge verso il centro dell'altare e fa il segno della
stella a otto punte di Venere e di Sirio.
Seconda Sacerdotessa: invoco la dea Ishtar e il Dio Tammuz
di Babilonia. Possano i Misteri di Erech essere eseguiti per noi. Salve Ishtar,
Donatrice di Rivelazione, Regina del
Cielo, la Dea dalla bella voce. Sia Lei ad ispirarci nella nostra esecuzione
del suo Mistero.
Tutte
le luci si spengono salvo le luci delle sette candele sull'altare luminoso, e
la luce rossa sull'altare buio. Il Neofita è vestito per il Mistero come Ishtar
o Tammuz.
Musica.
Sacerdote Ierofante: Migliaia di anni fa l'Epica di Ishtar e
Tammuz era rappresentata all'interno del grande Tempio di Babilonia. Ascoltate
quindi nelle vostre anime questo dramma divino, che nuova vita possa nascere
dentro di voi. Che il Dio Shamash racconti la storia.
Shamash: Sappiate che il marito pastore della dea Ishtar,
Tammuz, sposo della sua giovinezza, fu mortalmente ferito da un cinghiale.
Tammuz
va all'altare scuro o alla cappella laterale.
Shamash: Egli affondò nel buio mondo sotterraneo, dominio
della Dea Allat. Ivi si lamentava del suo destino.
Tammuz
cade in ginocchio.
Tammuz: Ahimè, io Tammuz, che un tempo vivevo in gloria come
un Dio nel Mondo Superiore con la mia amata moglie, Ishtar, Regina del Cielo,
ora sono trascinato nel Mondo Inferiore dalla furia di un cinghiale. Qui ora mi
trovo, nel buio più terribile, io che una volta era forte e virile ora striscio
nel fango, coperto con la pelle di un animale, dalle squame di un serpente, dalle
piume di avvoltoi e poiane. Io fuggo dal mio carnefice: io lo ucciderò. Sono
divorato: Io divoro. Mi sento assediato dai miei nemici che odiano e cercano la
distruzione della mia anima. La mia ira è grande contro di loro. Ho dimenticato
il mio stesso nome. Ho dimenticato mia moglie, ho dimenticato il Cielo. Eppure
nel mio cuore una scintilla di vita rimane. Chiedo aiuto.
Ishtar: (vicina alle sette
candele) E’ grande il mio dolore. Mi lamento, grido. Io che sono la Signora
della Vita ho perso Colui che mi è più caro della vita. Il Cielo ha perso la
sua gioia per me. E guardo dall'alto in basso coloro che strisciano nel fango
coperti di piume negli Inferi oscuri. Non sono forse il mio popolo, perché li
ho portati via?
Shamash: Ishtar chiama i
sacerdoti e il suo popolo ad unirsi a lei nelle lamentazioni per la morte di Tammuz. Poiché, ecco, il Dio prigioniero
era confinato negli Inferi, caduto in un sonno magico. Ishtar era come una
moglie priva del marito, una madre priva del suo bambino, una mucca priva del
suo vitello, una capra del suo cucciolo, una pecora del suo agnello. Le donne
piangevano per Tammuz e per il loro amori perduti. Piangevano al posto del
Nord.
Prima donna: Piangiamo per Tammuz il bel suonatore di
flauto, il forte Pastore, poiché è caduto nelle tenebre e nella disperazione! È
perduto per noi, poiché non ci vede più, ma è circondato da fantasie e immagini
di terrore. Lo chiamiamo e lui non ci sente: gli mandiamo visioni della Dea e
lui non le vede. Piangete per Tammuz nella sua morte che è come sonno!
Tutti elevano
un lamento
Seconda Donna: che le nostre
lacrime si mescolino con quelli della Signora Ishtar; facciamo un lamento. Perché
non abbiamo noi perso i nostri fieri amori nei terribili Inferi? Perché chi è
catturato dalla terra oscura mai ritorna? Piuttosto vestiti strisciano nel
fango. Nella pelle di bestie feroci e nelle piume di rapaci.
Terza Donna: Piuttosto
piangiamo per noi, affinché anche noi non cadiamo in questo pozzo di tenebre, dimentiche
del nostro danzare e cantare?
Lamentazioni
Ishtar: "Alla sua dipartita faccio un lamento,
O mio figlio! alla sua dipartita faccio un lamento:
Il mio Damu, alla sua dipartita faccio un lamento:
Il mio Mago e Sacerdote! Alla sua dipartita via faccio un
lamento:
Al cedro brillante, radicato in un luogo spazioso,
In Eanna, sopra e sotto, faccio un lamento.
Come il lamento che una casa fa per il suo padrone, faccio
un lamento.
Come il lamento che una città fa per il suo signore, faccio
un lamento ".
Donne: Con la Signora Ishtar facciamo un lamento.
Tutti gemono con Ishtar e fanno delle lamentazioni.
Terzo Sacerdote : così gli
abitanti del Cielo elevano un lamento quando un'anima intraprende il pericoloso
viaggio nella sfera della Terra. Eppure gli abitanti di Terra sono rallegrarti
del fatto che per loro un bambino è nato!
Shamash: la dea Ishtar non
poteva più gioire in Cielo mentre la sua gente affondava negli Inferi. Così sentì
nel suo cuore di riportare Tammuz, e con lui tutti coloro che vorrebbero
rientrare in Cielo.
Ishtar: Donne, aiutatemi a prepararmi
per la mia discesa attraverso le sfere! Mi dipingo gli occhi con l’antimonio per
Tammuz mio marito e ricopro le mie spalle con rami di cedro profumato, il mio
corpo con vesti splendenti, e la mia testa con un diadema scintillante per lui.
Shamash: La Dea rivolse il suo
pensiero al luogo dove dimora il buio, dove gli indumenti sono le ali degli
uccelli. E mentre rivolgeva i suoi pensieri e il suo cuore al Mondo
Sotterraneo, cominciò a affondare attraverso le sfere.
Ishtar
si allontana dalla Compagnia e discende i gradini dell'altare verso il fondo
del Tempio dove è Tammuz.
Shamash: Finalmente la dea
Ishtar ha raggiunto la profondità degli Inferi. E lei era in tutta la sua
gloria davanti al portale del Regno della regina di Allat. Bussò. Con voce
imperiosa si rivolse a Neti il Guardiano, che stava dal portale.
Ishtar: "Oh Guardiano della Soglia, apri il cancello.
Apri il cancello che io possa entrare!
Se tu non apri la porta,
Così che io non possa entrare,
Io romperò la porta, io frantumerò il chiavistello,
Io romperò lo stipite,
Io spaccherò le ante,
Io resusciterò i morti! "
Shamash: il Guardiano aprì la bocca e parlò: egli annunciò alla
potente Ishtar:
Guardiano: fermati, oh Signora, e non abbattere la porta
fino a quando non sarò andato a informare la Regina Allat del tuo nome.
Shamash: e il Guardiano disse alla Regina degli Inferi che
la potente Ishtar era fuori del suo portale.
Allat: dì alla Signora Ishtar che può entrare in base alla
legge del mio dominio.
Shamash: il Guardiano andò, aprì la sua bocca:
Guardiano: entra, mia Signora, e possa gioire Kutha – possano
il palazzo e la terra gioire in tua presenza.
Shamash: Non così facile fu penetrare nell'oscuro Mondo Sotterraneo
governato dalla potente Allat.
Guardiano: Oh Signora Ishtar, secondo la Legge di questo regno,
alla Prima Porta è necessario che tu abbandoni la tua corona.
Ishtar: Ahimè, deve la luce del mio Spirito essere così
spenta? Dove e come vedrò quando la Luce è estinta? La mia mente deve sapere.
Prendi tu il mio Diadema.
Ishtar consegna al Guardiano la sua corona che la
pone sull’altare buio in fondo del Tempio.
Sacerdote
all’estremità luminosa spegne una candela.
Guardiano: passa!
Ishtar
fa alcuni passi verso l'altare buio. Per la sua discesa si muove due passi
avanti, uno indietro.
Guardiano: secondo la Legge di questo regno, per passare attraverso la Seconda Porta, devono
essere consegnati i tuoi orecchini.
Ishtar: Come potrò allora posso sentire le parole delle
Deità in Cielo? Ma così deve essere. Il mio cuore deve sapere.
Ishtar si
toglie gli orecchini e li dà al Guardiano che li posa sull'altare buio.
Il Terzo
sacerdote spegne la seconda candela.
Guardiano: Passa!
Ishtar fa
altri passi dentro il Tempio.
Guardiano: alla Terza Porta la tua collana pettorale con i
suoi amuleti deve essere data.
Ishtar: Ahimè, devo perdere il calore del mio cuore? Per
amore dell’amore deve essere così.
Ishtar
dà al Guardiano il suo pettorale affinché sia posato sull’altare oscuro.
Il Secondo
Sacerdote spegne la terza candela.
Guardiano: Passa!
Ishtar
fa ulteriori passi verso l’estremità oscura del Tempio.
Guardiano: la Terza Porta è stato attraversata. Dunque rimane
la Quarta Porta. Lascia che i tuoi braccialetti siano consegnati.
Ishtar: Non devo avere il potere della Magia? Così deve
essere.
Ishtar
dà al Guardiano i braccialetti che li posa sull'altare buio.
Il Primo
Sacerdote spegne la quarta candela.
Guardiano: Passa!
Ishtar
fa dei passi verso l’altare oscuro.
Guardiano: Severe sono le leggi della Dea Allat, sovrana di
questo regno. Poiché coloro che hanno superato la Quarta Porta devono ancora,
se hanno il coraggio, viaggiare più in profondità nel buio. La tua cintura con
i gioielli deve essere abbandonata.
Ishtar: Come posso continuare il mio viaggio senza la mia
forza? Eppure la mia Volontà è ferma su questa Ricerca. Io dò la mia cintura
smaltata.
Ishtar dà
al Guardiano la cintura che la colloca sull'altare oscuro.
Il Secondo
Sacerdote spegne la quinta candela.
Guardiano: Passa!
Ishtar:
fa dei passi verso l’estremità oscura del Tempio.
Guardiano: coloro che passano attraverso la Sesto Cancello devono
dare le loro cavigliere.
Ishtar: Le mie cavigliere! Perdere i miei piedi alati e
strisciare su mani e ginocchia, come fanno gli umili abitanti di questo luogo
fangoso! Eppure io ho scelto di essere come loro.
Ishtar
consegna al Guardiano le sue cavigliere che le colloca sull'altare buio. Il Sacerdote
spegne la sesta candela. Solo una luce rimane.
Ishtar
cade a terra. Si trascina verso l'altare oscuro.
Guardiano: Oh Signora Ishtar,
ora si trova dinanzi a te la Grande Settima Porta del Mondo Sotterraneo. Molti che
hanno superato tutte le altre prove qui tornano indietro. Qui devi abbandonare
il tuo velo
Ishtar: Il mio velo! Protezione della mia innocenza! Ma
l'amore non ha bisogno di tale protezione. Prendete il mio velo.
Ishtar
dà al Guardiano il velo che cade dalle spalle ai piedi. Il Custode lo pone
sull'altare oscuro.
Il
Primo Sacerdote in fondo spegne la settima candela. Il Tempio è al buio tranne
la lampada rossa sull'altare buio.
Guardiano: Passa! Lascia che le piume siano la tua veste, oh
donna, e il fango il luogo del tuo inginocchiarsi.
Ishtar
nel buio si avvolge in un manto di stracci e trascina se stessa davanti
all'altare oscuro e lo tocca. Presso l’altare vi è Allat in trono. Tammuz a
terra.
Shamash: Immersa era la dea
Ishtar nelle regioni infernali. Quelli nel Mondo Superiore portavano il lutto.
Papsukal, servo dei grandi Dei, si strappava i capelli davanti a me, Shamash
una volta felice, oggi vestito in lutto, pieno di dolore. Le mie lacrime
scorrevano in presenza di Ea. Ho fatto delle lamentazioni e queste erano le mie
parole: 'Ishtar è scesa nella terra, e lei non è tornata. Il Cielo ha perso
l'amore'. E gli Dèi ascoltarono la mia lamentazione e dissero: "L'unico
rimedio è il ritorno di Tammuz e di coloro che seguono la Signora Ishtar,
poichè senza questi Ishtar non ritornerà a noi". Allora avvenne un grande
prodigio. Tammuz cominciò a risvegliarsi e vide Ishtar, anche se non la riconobbe.
E Ishtar stessa non poteva veramente vedere Tammuz nel buio, eppure lei lo
amava. E Tammuz disse queste parole:
Tammuz: Chi è questa donna che
riempie il mio cuore d’amore? Non ha bellezza, né luce, nè gioielli. Piuttosto
lei è come me stesso e tutti quelli come me, che strisciano nel fango vestiti
di pelli e piume, mangiando la polvere. Lode quindi alla terrifica Dea Allat, al
suo dominio e a tutto ciò che include! Poiché io sceglierei di essere
nell’oscuro Mondo Sotterraneo con questa donna che dimorare nel Mondo
Superiore. Che m’importa del suo nome se non conosco neanche il mio! Lì ove
è l'Amore lì è il Cielo.
Ishtar: Non è poi così terribile il Mondo Sotterraneo, ma
piuttosto un luogo di bellezza che contiene quest’uomo e il suo potere. Sia
lode alla Dea Allat. Benedetto sia questo luogo e tutto ciò che vi si trova!
Volentieri dimorerei qui con quest'uomo.
Shamash: Sappi che quando Ishtar e Tammuz hanno lodato
Allat, il suo dominio e tutti i suoi sudditi, hanno trovato grazia agli occhi
della Dea Oscura.
Allat: Beati coloro che amano la mia terra oscura. Beati
coloro che amano i miei figli che indossano pelli e scaglie e piume. Saggi sono
coloro che non mi temono. Sotto il mio velo nero dei sogni è il mio Vero Essere,
la Madre Primordiale.
Una Sacerdotessa
velata di Allat in trance può invece dare l’oracolo della Dea.
Shamash: Mentre Allat
pronunciava queste parole, Ishtar le ascoltò e si ricordò del suo nome, e si
conobbe come Regina del Cielo. E lei fu accolta dalla regina Allat come la sua
sorella minore. E Tammuz quando udì le parole di Allat, si riconobbe come il Re
Pastore che detiene il pastorale: il Protettore dei timorosi: il Musicista
stellato a cavallo del ciel notturno.
Guardiano: Signora Ishtar, prendi il tuo velo. Tammuz,
prendi il tuo pastorale.
Ishtar indossa il velo e Tammuz prende il suo bastone.
Il Primo Sacerdote accende la settima candela.
Musica.
Ishtar
e Tammuz sono in piedi, le mani si toccano leggermente. Lasciano l’altare oscuro.
Avanzano verso l'altare a luminoso con le candele accese, due passi avanti, un
passo indietro per la risalita.
Guardiano: Passate!
Ishtar
e Tammuz fanno qualche passo in avanti.
Guardiano: Signora Ishtar, tu prendi le tue cavigliere.
Ishtar lo
fa
Guardian: Passate!
Il
Secondo Sacerdote accende la sesta candela. Ishtar e Tammuz fanno altri passi.
Guardiano: Signora Ishtar, prendi la tua cintura.
Ishtar
riceve la sua cintura e la indossa
Guardiano: Passate!
Ishtar
e Tammuz avanzano di alcuni passi. Il Terzo Sacerdote accende la quinta candela
Guardiano: i tuoi bracciali ti vengono restituiti, oh
Signora Ishtar. Tammuz, Prendi il tuo anello di corniola!
Ishtar indossa
i suoi braccialetti. Tammuz si mette il suo anell)
Guardiano: Passate!
Ishtar
e Tammuz avanzano.
Il
Primo Sacerdote accende la quarta candela. Le 7 candele sono a loro volta
riaccese.
Guardiano: tu puoi ora rimettere il tuo ornamento del pettorale
con i suoi amuleti, o Signora Ishtar. Tammuz, prendi ora il tuo flauto magico
di lapislazzuli.
Ishtar si
mette sul suo ornamento del pettorale e Tammuz riceve il suo flauto
Shamash: E mentre Ishtar e Tammuz
salivano lentamente, passo dopo passo, attraverso le Sette Sfere, coloro che
scelsero di andare con loro li seguirono. E quelli che scelsero la via della
terra rimasero con la Dea Allat. Ed anche essi furono benedetti. E così alla
fine raggiunsero la grande Prima Porta del Mondo Sotterraneo.
Guardiano: O Dea Ishtar, ricevi ora la tua corona, con la benedizione
della regina Allat! Prendi il tuo diadema dalla regina Allat , o Tammuz Pastore del
gregge del cielo stellato!
Shamash: E Ishtar ricevette la sua corona e il marito Tammuz
ricevette la sua, e a tutta la compagnia vennero date corone con gioielli
scintillanti, e si rallegrarono.
Ishtar
e Tammuz sono coronati dal dio Neti
Ora Ishtar una volta aveva
profetizzato con queste parole: "Nel giorno in cui Tammuz mi accoglie ,
quando con lui il flauto di lapislazzulo e l'anello di corniola mi accolgono,
possano i morti risorgere ed odorare l'incenso". Fu così che Tammuz entrò
per primo nel Mondo Superiore per prepararlo a ricevere Ishtar. Ed egli
l'accolse con queste parole:
Musica
di Flauto
Tammuz: Benvenuta Ishtar, mia
Sposa, mia Moglie, benvenuta a te che sei Dea della Primavera. Possa l’Amore
regnare ancora una volta in Cielo. Io sono il flautista e ti accolgono con il
mio Flauto incantato di lapislazzulo. Quando suono gli uccelli cantano e alberi
ondeggiano nella brezza. Quando suono le stelle danzano a mia misura. Io
elargisco su di te il mio anello della corniola dell’eternità. Poiché l’Amore e
la Saggezza e la Bellezza sono qui nel nostro Mondo Superiore così come regnano
nel dominio della regina oscura Allat.
Tammuz
dà a Ishtar il flauto e l’anello
Ishtar: Ma come possono coloro senza vita goderne? Possano i
morti risorgere, possano i dormienti svegliarsi!
Il Neofita
si rimette il velo o il cappuccio
Sacerdote Ierofante: ascolta queste
parole. Sappi che come Tammuz era prigioniero negli Inferi in uno stato di
sogno, così venne riportato alla vita dall'amore
e dal coraggio della moglie. Così ogni anima si risveglia quando il tempo della
Rinascita è vicina. Possa il Sacerdozio dare i doni della Dea al Neofita, che,
come una farfalla che esce dalla sua crisalide quando è pronta, possa quest’anima
risvegliarsi alla vita eterna.
Prima Sacerdotessa: Nel nome della Dea della Primavera ti dò
questa acqua! Possa il Neofita ricevere l'Acqua della Vita.
Ella unge
la fronte del Neofita con l'acqua
Seconda Sacerdotessa: Nel nome della Dea del Raccolto ti dò
grano immortale. Possano essere così risvegliate la Creatività e
l’Immaginazione.
Presenta
al Neofita il Grano.
Terza Sacerdotessa: Nel nome
della Dea dell'Inverno e dell’Oscurità Stellata ricevi questo incenso. Possa il
Fuoco dello Spirito darti forza nell'ora della Iniziazione. Nel nome della dea
Ishtar, Portatrice delle Rivelazioni, Detentrice delle chiavi delle Sfere, possa
tu risvegliarti nella Vita Eterna!
Ella presenta
l’Incenso.
Il Sacerdote
Ierofante getta via il velo o il cappuccio del Candidato per rivelarne il
volto.
Sacerdote Ierofante: Nel nome della Dea ti inizio al suo
Mistero.
La Sacerdotessa
Ierofante fa il segno della stella a otto punte con l’olio nel centro della
fronte del candidato.
Sacerdotessa Ierofante: Ti ungo con l'olio santo con il
segno della stella a otto punte di Ishtar e di Iside e di Dana. Nel momento del
tuo risveglio possa tu condurre altri
con te nella gloria.
Primo Sacerdote: Nel nome del sacerdozio della Dea io
testimonio che questo Neofita è un Iniziato al Mistero della Dea.
Psicopompo: come Guida delle Anime io testimonio che questo
Candidato è un Iniziato al Mistero della Dea.
Scriba: Come Custode dei registri io testimonio che questo
Neofita è un Iniziato al Mistero della Dea.
Sacerdote Ierofante: Rendiamo grazie alla Divinità.
Il
Primo Sacerdote gira a sinistra.
Primo Sacerdote: Ringraziamo la Dea Dana e il Dio Mananan
per restituirci la visione dalle profondità dell'Oceano di Atlantide.
Il
Secondo Sacerdote gira a destra.
Secondo Sacerdote: Ringraziamo la dea Iside e il Dio Osiride
per la saggezza che ci ha condotto dalla Sfinge e dalla Piramide.
Il
Terzo Sacerdote si gira verso il centro.
Terzo Sacerdote: Ringraziamo la Dea
Ishtar e il Dio Tammuz per la bellezza che ci viene elargita dalle Stelle.
La Sacerdotessa
Ierofante si volge verso l’assemblea, le mani sollevate.
Sacerdotessa Ierofante: Possiate andare con la Benedizione Divina.
Tutti i
Sacerdoti danno la benedizione a turno. Musica processionale. Lo Psicopompo si
allontana con il nuovo Iniziato. Il Guardiano della Porta apre la porta per la
Processione. Processione Sacerdotale segue, e poi l'assemblea generale.
Fonte del Materiale: Liturgia babilonese a cura di Maspero,
Frazer, Hooke, Sandars, da "Le Dee della Caldea", di Lawrence
Durdin-Robertson.
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