Pantea, Iniziazioni e Feste della Dea
Liturgia della Fellowship of Isis
di Olivia Robertson
Parte II. La Stella di Ishtar. Otto Feste Stagionali
Le Atenee
Equinozio di primavera. 21 - 24 marzo
Rituale no. 6
ORACOLO DELLA DEA PALLADE ATHENA
Sacerdotessa:
(Invocazione) Pallade Athena, dea della sapienza, vieni da me ora
affinché io possa essere ispirata dal tuo Spirito Divino! Dotaci
della Tua saggezza e della Tua Potenza così che le Tue antiche
glorie possano ancora una volta risplendere di fronte al mondo!
Oracolo: E' stato scritto
che l'Età del Ferro dovrebbe diffondersi sovra la terra portando con
sé sofferenza, fatica e malvagità, a causa dell'abbandono delle
divinità. La sua oscurità non è la sacra notte della Civetta della
Sapienza, ma la limitazione data dall'ignoranza. La sua luce è
splendore transitorio, che proviene dalla conoscenza superficiale
acquisita attraverso indagini dettate dalla curiosità, piuttosto che
dall'illuminazione spirituale che promana dalle Divinità. Non era
necessario per il mondo degli uomini scegliere l'Età del Ferro, ma
Destino vuole che venga offerta la scelta. Infatti, che c'è di buono
nell'adorare gli dei e le dee, quando si rivelano facilmente a tutti?
È semplice soddisfare la curiosità, ma ci vuole il lavoro di anni
di esperienza per ottenere la saggezza! Il sentimentalismo è
piacevole, ma transitorio: il calore dell'amore si rinnova sempre.
Comprendete il significato di
quello che sono, e otterrete la comprensione delle vostre vite e del
proprio destino. Io non sono divisa contro Me stessa. La Brillante
Pallade con la sua Lancia di Luce, non combatte con il l'Oscura
Civetta della Notte. Né le terribili fiamme del Sole Interiore che
sono velate sul Mio scudo attaccano Athena, Maestra della filosofia e
delle arti. Io sono Sacra. Siate sacri. Siate in pace con voi stessi
e cessate la disputa filosofica! In verità le catastrofi dell'età
del Ferro sono dovute alla profonda divisione tra i mortali e le
Divinità: tra uomo e natura: e tra le diverse idee che non sono
altro che tremolanti riflessi della verità assoluta.
Il velo sul Mio Scudo sta
iniziando ad assottigliarsi, e la gloria dei Raggi di Medusa si
manifesta allo sguardo terrestre! La
potenza interna dell'atomo è stata rivelata con violenza, e riduce
il corpo fisico all'ombra che in verità è. La mia Lancia di Luce
Divina porta Ispirazione alla mente, mentre la Mia civetta trasporta
messaggi di avvertimento da parte degli oscuri Governatori
dell'universo, che sarà conosciuto per essere quello che è: integro
e perfetto Sulla
vostra travagliata terra i mortali si sforzano e imparano attraverso
dure esperienze a raggiungere l'immortalità: che in verità è
latente in ogni creatura. Un uccello conosce dei Campi Elisi più di
quanto ne sappia l'umanità! Non respingete ogni aspetto
dell'universo, ma riconoscetelo come parte di un pleroma glorioso in
cui anche la sofferenza e il male sono trasformati in bene attraverso
la saggezza. Ascoltate la mia voce. Io parlo nel silenzio.
(All'ingresso) Sacerdote:
amici, siamo qui riuniti per celebrare l'antica Festa Ateniese delle
Panatenee. Il cantore Orfeo ha istituito le Atenee in onore di
Pallade Athena, dea della Potenza, della Saggezza e delle Arti. In
questo momento dell'equinozio di primavera di giorni e notti di pari
durata, quando il sole lascia il segno dei Pesci per l'Ariete,
Ateniesi e stranieri formavano un corteo gioioso. Salivano la collina
dell'Acropoli e portavano al Partenone il Peplo di Atena.
La Sacerdotessa mostra un abito bianco senza maniche ricamato in oro.
Sacerdotessa: Ecco il
peplo di Atena! Seguiamo l'antica usanza e portiamolo al tempio della
Dea. Che opere d'arte e d'artigianato siano portate al Suo altare dai
celebranti.
Processione attraverso il
giardino e le stanze della casa verso il tempio. Musica, flauti,
strumenti a corde e tamburi di piccole dimensioni.
Canto: Cantiamo di Pallade
Athena, la dea gloriosa, dagli occhi luminosi, ingegnosa, dal cuore
inflessibile, vergine pura, Salvatrice di Città, Tritogenia. Lei è
vestita d'oro scintillante. Timore reverenziale coglie tutti gli Dei
che alzano lo sguardo su di Lei.
Tutti si assemblano
davanti l'Altare Maggiore coperto di panno verde. Su di esso stanno 6
candele bianche, incenso bruciante ed il Palladium - statua o
immagine della Dea. Su un tavolo ci sono olive e biscotti, vino e
succhi di frutta. Davanti l'altare sta un vassoio per le offerte.
Sacerdotessa: (offre
incenso) Offriamo incenso
a Te, dea Pallade Atena. Tu porti la Civetta della Sapienza sulla
spalla e brandisci la Lancia di luce. Dal tuo scudo nascono i Raggi
di Medusa, portatori di vita, nascosti alla vista umana. Donaci il
potere e la saggezza di usarlo bene. Ispira il nostro lavoro di
apprendimento e le nostre opere d'arte!
Sacerdote: (offre
incenso) Offro incenso a
Te, Dio Zeus. Tu sei il Supremo tra gli Dei e il più grande, che
tutto vede, l'Esecutore che sussurra parole di saggezza. Sul tuo capo
immortale la luminosa Pallade discese fiammeggiando. Abbi pietà di
noi, Figlio di Cronos che tutto conosci, e donaci tanti amici e
divertimento!
Sacerdotessa: (pone
il peplo sull'altare)
Consegniamo il Tuo peplo, nobile Dea! Che i celebranti offrano i loro
doni.
Tutti depositano i regali
ai piedi dell'altare. La Sacerdotessa e il Sacerdote accettano e li
benedicono.
Sacerdote: Divina Athena,
accetta queste offerte di opere d'arte da Te ispirate! In questa
propizia festa di primavera, gli Ateniesi usavano presentare un'opera
teatrale in Tuo onore! Che gli attori recitino il loro Mistero.
MISTERO DI PALLADE ATHENA E ARACHNE
Attori: Athena con
elmo d'oro, veste bianca, impugna la lancia. Pandrosus e 2 altre
Sacerdotesse e tre Sacerdoti di Athena hanno cerchietti d'oro ai
capelli e vesti bianche. Il primo prete indossa un mantello grigio.
Arachne e 6 ninfe di Tymolus vestono cerchietti d'argento e abiti
neri. Hermes in elmo alato, accappatoio giallo porta il caduceo. 2
corone di foglie e un velo nero si trovano nelle vicinanze.
Hermes: Io viaggio
attraverso le sfere, e osservo le azioni degli dei dell'Olimpo e dei
Titani, degli abitanti dei Campi Elisi e dell'Ade, con occhio
imparziale! Posso raccontare una quantità di strane storie - ma
nessuna è più degna di nota di quella della contesa tra Athena e
Arachne! Ovidio e molti altri poeti l'hanno raccontata, ma da un Dio
imparate cosa sia realmente accaduto! Rullo di tamburi.
Pandrosus: Apprendete di
Arachne da me, Pandrosus, prima Sacerdotessa della divina Pallade
Athena! Questa fanciulla non era rinomata per la sua famiglia né per
il suo luogo di nascita, ma esclusivamente per la sua arte. Suo padre
era Idmone di Colofone e tingeva la lana spugnosa con porpora
fenicia. Sua madre era morta - ma anche lei apparteneva al volgo. E
questa ragazza ha osato vantarsi della sua superiorità rispetto alla
nostra grande Dea!
Hermes: Ma Arachne,
sebbene di umili origini, aveva acquisito un nome memorabile in tutte
le città della Lidia per la sua ingegnosità. Le Naiadi di Pactolus
abbandonarono i loro flussi e le ninfe di Tymolus lasciarono le loro
vigne per ammirare la sua tessitura.
Prima Ninfa: Ci piace
vedere il suo lavoro, non solo per la fedeltà alla natura, ma per la
sua grazia nel farlo. Sicuramente lei si ispira a Pallade!
Pandrosus: Tuttavia
Arachne non comprende questo. Essa disprezza la divina ispirazione
che proviene da una Signora così grande!
Arachne: Tutto il mondo si
meraviglia per la mia arte! Che importa la nascita umile quando ho un
tale genio! Tutto quello che faccio ha l'impronta stessa della
Natura, né deve qualcosa ad una Dea Olimpica! I miei serpenti
screziati che si snodano intorno ai miei alberi frondosi, i miei
cavalli bianchi rampanti dalle criniere svolazzanti, le mie piccole
lucertole che si crogiolano sulle rocce calde, hanno il tocco della
vita. Perché! Una vespa entrò volando dalla finestra e si
posò sull'immagine del mio prugno! Le mia mente invita le agili dita
a creare grandi opere, esse non sono ispirate da una qualsiasi
Divinità che abita lontano sulle nuvole.
Pandrosus: bestemmia!
sventurata ragazza, ritira le tue parole avventate.
Arachne: Non io! Non ho
paura degli Dei. Che sia lei, questa Pallade Athena, se mi può
sentire, a presentarsi per una prova di abilità! Infatti, non c'è
pena che non sono disposta a subire se vengo sconfitta.
Pandrosus: Quando queste
empie parole, pronunciate da un mortale, raggiunsero le orecchie
della Dea, ella discese in Lydia, dall'alto Olimpo. Travestita da
vecchietta, aggiunse falsi capelli grigi alle tempie, e sostenne le
sue membra barcollanti con un bastone. Pallade
Athena si nasconde nel mantello e si appoggia sulla lancia.
Pallade Atena: (ad
Arachne) giovane
tessitrice, ho ascoltato il tuo vanto orgoglioso! Non disprezzare il
mio consiglio perchè la vecchiaia non può essere evitata.
L'esperienza nasce da anni più maturi. Aspira alla più alta fama
tra i mortali, ma dai la precedenza alla Dea! Con voce umile chiedi
perdono per la tua sconsiderata presunzione. Lei ti perdonerà se ti
sottometti a lei.
Arachne: vecchietta, vieni
qui priva di comprensione e rimbambita sotto il peso dell'età. Aver
vissuto così a lungo è la tua sfortuna! se hai qualche figlia o
nuora, riserva per loro questi saggi rimproveri. Sono
autosufficiente, e non ho bisogno di consigli! E per renderti edotta
di quanto poco la tua ammonizione mi convinca, sappi che io sono
ancora della stessa idea. Sfido la tua Dea! Lasciala parlare per se
stessa. Teme forse il confronto?
Rapidi rulli di tamburo
mentre Pallade Athena getta via il mantello.
Pallade Atena: Lei è qui!
Riconoscimi come Pallade Athena! Tutti
si inchinano tranne Aracne.
Aracne: Che il fato mi
tratti come vuole. Io, una mortale, gareggerò con Te. Chi giudicherà
tra di noi?
Pallade Atena: Hermes che
viaggia tra oscurità e luce, Olimpo e Ade, determinerà il
risultato. Arachne, dimostra la tua arte!
Arachne: Ho ritratto la
più sublime opera della natura, la ragnatela. In curva a spirale
perfetta, ornata con cristalline gocce di rugiada, che attrae molte
incaute mosche nel suo soffocante abbraccio! Osserva le loro inutili
lotte, catturate in fili appiccicosi! Governando come una Regina
all'interno della rete così abilmente tessuta dal suo proprio corpo,
il ragno si siede e aspetta. Divora le sue legittime prede una ad
una, a piacere. Non si nutrono a vicenda tutte le creature? La tua
civetta, Athena, è infatti saggia - nella sua abilità a catturare
topi! Ed io rappresento anche l'amore. Ecco, il matrimonio del ragno!
Che meraviglia è la sua danza nuziale con il suo compagno, mentre
scivola con i piedi di seta sulla sua rete indenne. Né lei, certa
delle future uova, ha l'intenzione di uccidere suo marito. Solo se
gli manca la velocità alla fine dell'accoppiamento, è per caso,
divorato da sua moglie!
Musica semitonale. Danza
del Ragno e del suo compagno eseguita da Arachne e le sue ninfe.
Hermes: Meravigliosa e
orribile! Chi può essere superiore a questa opera della natura che
ha la terribile comicità e la tragedia dell'esistenza dell'umile
insetto? Sembrerebbe che la giovane Arachne abbia vinto il concorso.
Prima Ninfa: La nostra
artista della realtà ha prevalso. Salutiamo la vittoria di un
mortale!
Pallade Athena: ti pare?
Che cosa può un mortale senza la vera conoscenza ritrarre,
raccogliere immagini di crudeltà insensata e di morte terribile?
Solo l'artista ispirato dagli Immortali può ritrarre la Verità.
Ecco, io traccio un quadro della sfera divina, di cui questa terra è
solo un'ombra. Con la mia arte lungimirante faccio vedere il
progresso dell'anima attraverso i secoli. Dopo la morte tutti
ricevono la ricompensa loro dovuta, e gli spiriti dei giusti sono
purificati, finché non sono liberi da ogni macchia. Nessuna mosca
muore invano, perchè la sua piccola anima raggiunge una vita più
grande! Meravigliatevi per la bellezza dei Campi Elisi, amati dalle
Muse e dalle Grazie! Per le anime dei giusti, Helios splende potente,
mentre sulla terra c'è la notte. Vivono in mezzo ai prati con rose
rosse e la loro bella città è ombreggiata da alberi d'incenso,
carichi di frutti dorati. Alcuni si dilettano con sport e cetre,
mentre accanto a loro sboccia il fiore gentile della perfetta
beatitudine. E sopra quella bella terra, fumo di incenso profumato si
alza dai fuochi che brillano lontano sugli Altari delle Divinità.
Mentre i corpi di tutte le creature sono soggetti al dominio della
morte, il loro spirito rimane vivo, perché proviene dagli Dei
immortali. Mentre lo spirito dorme, le membra sono attive sulla
terra. Tuttavia a coloro che dormono, io invio dolci sogni che
presagiscono le glorie dei Campi Elisi, dimora dei poeti e dei
filosofi.
Musica classica. Athena e
tutti i Sacerdoti e Sacerdotesse eseguono la danza maestosa dei Campi
Elisi.
Hermes: Athena ha vinto la
gara! La Sua arte divina dona speranza e felicità e la certezza
dell'immortalità.
Pandrosus: Una sentenza
saggia! Chi avrebbe scelto la crudeltà della natura, piuttosto che
la felicità dei Campi Elisi? La Luce ha conquistato tenebre. Pallade
ha vinto la corona d'olivo della vittoria! Arachne, nascondi il viso
per la vergogna. Hermes consegna la corona a Pallade Atena.
Arachne: Non così in
fretta! (Getta un velo
nero sulla testa e sul corpo. Veloci colpi di tamburo.)
Sappi che io sono Lachesis, Tessitrice della rete del Fato! (Tutti
si inchinano tranne Pallade Athena.) Io
sono la Matrice. Dal mio corpo scuro io filo la rete universale.
All'interno della sua spirale, scintillanti come gocce di rugiada,
brillano le costellazioni. Non c'è luce che non sia nata dalla Mia
oscurità primordiale: non c'è nobile gesto che non sia stato
rafforzato dalla paura di Me. Io saggio l'anima. Attiro ogni creatura
tremante attraverso le maglie di causa ed effetto. Nessuno può
sfuggire ai vincoli del Mio Destino. Anche gli dei immortali
obbediscono al Fato. Quale artista non ha sofferto per il suo lavoro,
quale fanciulla non ha lottato per mantenere la sua integrità? Dal
male proviene il bene, quale merito ha la virtù che non ha
sopportato dure prove? Che si scelga il bene o il male, che venga
concesso premio o punizione, tutti obbediscono alla legge di Nemesis!
Hermes: Per l'anima
risvegliata qui non c'è contesa! La luminosa Athena porta la civetta
notturna e Arachne ha una luce sulla fronte. Queste due sono sorelle.
L'alba e il crepuscolo portano il giorno e la notte, in pittoresca
armonia, e l'inverno e l'estate si fondono in questa bella primavera!
Ascoltate il mio giudizio. Pallade Athena e Arachne vincono entrambe.
Hermes porge loro le
ghirlande. Musica. Danza degli aracnidi e degli Elysians. Quelli in
nero sulla sinistra, bianco sulla destra, poi entrambi si mescolano e
si tengono per mano
Canto: Oscurità e Luce
sono uno. Giorno e notte sono uno. Inverno ed Estate sono uno. Natura
e Arte sono uno. Arachne e Athena sono sorelle.
Le Dee si abbracciano. Un
rullo di tamburi annuncia la fine della rappresentazione.
Sacerdotessa: Compagni
celebranti, contempliamo il mistero di Pallade Athena e Arachne.
Contemplazione
Raggi di armonia sono
inviati. Relazioni.
Festa
Si condivide il pasto
Sacro.
Ringraziamento
Ringraziamenti a Pallade
Athena e Zeus.
Fonti: "A New
Translation of Ovid’s Metamorphoses into English Prose”,
traduzione di Joseph Davidson, London 1748, ristampa del 1754,
pubblicato da J. Robinson, London, 1759. “The Odes of Pindar”
(Le Odi di PIndaro), trad. John Sandys, Loeb Classical Library series
no. 56, William Heinemann, London, Harvard University Press,
Cambridge, 1946. “Hesiod, Homeric Hymns, Fragments of the Epic
Cycle, Homerica” (Esiodo, Inni Omerici, Frammenti del ciclo epico,
Omerica), Hesiod (Esiodo), tradotto da Hugh G. Evelyn-White, Loeb
Classical Library series no. 57, Harvard University Press, Cambridge,
and William Heinemann, London, 1959. “Fasti,“ Ovidio, tradotti da
Sir James George Frazer, Loeb Classical Library series no. 253,
William Heinemann, London, Harvard University Press, Cambridge, 1931.
“Juno Covella, Perpetual Calendar of the Fellowship of Isis”,
Lawrence Durdin-Robertson, Cesara Publications, Clonegal Castle,
1982.