"Grazie a Te nostra Sacra Madre Iside per il tuo Amore, Bellezza e Verità che ci circondano ora e sempre. "

mercoledì 23 ottobre 2013

Atenee


Pantea, Iniziazioni e Feste della Dea

Liturgia della Fellowship of Isis 
di Olivia Robertson

Parte II. La Stella di Ishtar. Otto Feste Stagionali

Le Atenee
Equinozio di primavera. 21 - 24 marzo

Rituale no. 6

ORACOLO DELLA DEA PALLADE ATHENA


Sacerdotessa: (Invocazione) Pallade Athena, dea della sapienza, vieni da me ora affinché io possa essere ispirata dal tuo Spirito Divino! Dotaci della Tua saggezza e della Tua Potenza  così che le Tue antiche glorie possano ancora una volta risplendere di fronte al mondo!

Oracolo: E' stato scritto che l'Età del Ferro dovrebbe diffondersi sovra la terra portando con sé sofferenza, fatica e malvagità, a causa dell'abbandono delle divinità. La sua oscurità non è la sacra notte della Civetta della Sapienza, ma la limitazione data dall'ignoranza. La sua luce è splendore transitorio, che proviene dalla conoscenza superficiale acquisita attraverso indagini dettate dalla curiosità, piuttosto che dall'illuminazione spirituale che promana dalle Divinità. Non era necessario per il mondo degli uomini scegliere l'Età del Ferro, ma Destino vuole che venga offerta la scelta. Infatti, che c'è di buono nell'adorare gli dei e le dee, quando si rivelano facilmente a tutti? È semplice soddisfare la curiosità, ma ci vuole il lavoro di anni di esperienza per ottenere la saggezza! Il sentimentalismo è piacevole, ma transitorio: il calore dell'amore si rinnova sempre.

Comprendete il significato di quello che sono, e otterrete la comprensione delle vostre vite e del proprio destino. Io non sono divisa contro Me stessa. La Brillante Pallade con la sua Lancia di Luce, non combatte con il l'Oscura Civetta della Notte. Né le terribili fiamme del Sole Interiore che sono velate sul Mio scudo attaccano Athena, Maestra della filosofia e delle arti. Io sono Sacra. Siate sacri. Siate in pace con voi stessi e cessate la disputa filosofica! In verità le catastrofi dell'età del Ferro sono dovute alla profonda divisione tra i mortali e le Divinità: tra uomo e natura: e tra le diverse idee che non sono altro che tremolanti riflessi della verità assoluta.

Il velo sul Mio Scudo sta iniziando ad assottigliarsi, e la gloria dei Raggi di Medusa si manifesta allo sguardo terrestre! La potenza interna dell'atomo è stata rivelata con violenza, e riduce il corpo fisico all'ombra che in verità è. La mia Lancia di Luce Divina porta Ispirazione alla mente, mentre la Mia civetta trasporta messaggi di avvertimento da parte degli oscuri Governatori dell'universo, che sarà conosciuto per essere quello che è: integro e perfetto Sulla vostra travagliata terra i mortali si sforzano e imparano attraverso dure esperienze a raggiungere l'immortalità: che in verità è latente in ogni creatura. Un uccello conosce dei Campi Elisi più di quanto ne sappia l'umanità! Non respingete ogni aspetto dell'universo, ma riconoscetelo come parte di un pleroma glorioso in cui anche la sofferenza e il male sono trasformati in bene attraverso la saggezza. Ascoltate la mia voce. Io parlo nel silenzio.

(All'ingresso) Sacerdote: amici, siamo qui riuniti per celebrare l'antica Festa Ateniese delle Panatenee. Il cantore Orfeo ha istituito le Atenee in onore di Pallade Athena, dea della Potenza, della Saggezza e delle Arti. In questo momento dell'equinozio di primavera di giorni e notti di pari durata, quando il sole lascia il segno dei Pesci per l'Ariete, Ateniesi e stranieri formavano un corteo gioioso. Salivano la collina dell'Acropoli e portavano al Partenone il Peplo di Atena.

La Sacerdotessa mostra un abito bianco senza maniche ricamato in oro.

Sacerdotessa: Ecco il peplo di Atena! Seguiamo l'antica usanza e portiamolo al tempio della Dea. Che opere d'arte e d'artigianato siano portate al Suo altare dai celebranti.

Processione attraverso il giardino e le stanze della casa verso il tempio. Musica, flauti, strumenti a corde e tamburi di piccole dimensioni.

Canto: Cantiamo di Pallade Athena, la dea gloriosa, dagli occhi luminosi, ingegnosa, dal cuore inflessibile, vergine pura, Salvatrice di Città, Tritogenia. Lei è vestita d'oro scintillante. Timore reverenziale coglie tutti gli Dei che alzano lo sguardo su di Lei.

Tutti si assemblano davanti l'Altare Maggiore coperto di panno verde. Su di esso stanno 6 candele bianche, incenso bruciante ed il Palladium - statua o immagine della Dea. Su un tavolo ci sono olive e biscotti, vino e succhi di frutta. Davanti l'altare sta un vassoio per le offerte.

Sacerdotessa: (offre incenso) Offriamo incenso a Te, dea Pallade Atena. Tu porti la Civetta della Sapienza sulla spalla e brandisci la Lancia di luce. Dal tuo scudo nascono i Raggi di Medusa, portatori di vita, nascosti alla vista umana. Donaci il potere e la saggezza di usarlo bene. Ispira il nostro lavoro di apprendimento e le nostre opere d'arte!

Sacerdote: (offre incenso) Offro incenso a Te, Dio Zeus. Tu sei il Supremo tra gli Dei e il più grande, che tutto vede, l'Esecutore che sussurra parole di saggezza. Sul tuo capo immortale la luminosa Pallade discese fiammeggiando. Abbi pietà di noi, Figlio di Cronos che tutto conosci, e donaci tanti amici e divertimento!

Sacerdotessa: (pone il peplo sull'altare) Consegniamo il Tuo peplo, nobile Dea! Che i celebranti offrano i loro doni.

Tutti depositano i regali ai piedi dell'altare. La Sacerdotessa e il Sacerdote accettano e li benedicono.

Sacerdote: Divina Athena, accetta queste offerte di opere d'arte da Te ispirate! In questa propizia festa di primavera, gli Ateniesi usavano presentare un'opera teatrale in Tuo onore! Che gli attori recitino il loro Mistero.

MISTERO DI PALLADE ATHENA E ARACHNE

Attori: Athena con elmo d'oro, veste bianca, impugna la lancia. Pandrosus e 2 altre Sacerdotesse e tre Sacerdoti di Athena hanno cerchietti d'oro ai capelli e vesti bianche. Il primo prete indossa un mantello grigio. Arachne e 6 ninfe di Tymolus vestono cerchietti d'argento e abiti neri. Hermes in elmo alato, accappatoio giallo porta il caduceo. 2 corone di foglie e un velo nero si trovano nelle vicinanze.

Hermes: Io viaggio attraverso le sfere, e osservo le azioni degli dei dell'Olimpo e dei Titani, degli abitanti dei Campi Elisi e dell'Ade, con occhio imparziale! Posso raccontare una quantità di strane storie - ma nessuna è più degna di nota di quella della contesa tra Athena e Arachne! Ovidio e molti altri poeti l'hanno raccontata, ma da un Dio imparate cosa sia realmente accaduto! Rullo di tamburi.

Pandrosus: Apprendete di Arachne da me, Pandrosus, prima Sacerdotessa della divina Pallade Athena! Questa fanciulla non era rinomata per la sua famiglia né per il suo luogo di nascita, ma esclusivamente per la sua arte. Suo padre era Idmone di Colofone e tingeva la lana spugnosa con porpora fenicia. Sua madre era morta - ma anche lei apparteneva al volgo. E questa ragazza ha osato vantarsi della sua superiorità rispetto alla nostra grande Dea!

Hermes: Ma Arachne, sebbene di umili origini, aveva acquisito un nome memorabile in tutte le città della Lidia per la sua ingegnosità. Le Naiadi di Pactolus abbandonarono i loro flussi e le ninfe di Tymolus lasciarono le loro vigne per ammirare la sua tessitura.

Prima Ninfa: Ci piace vedere il suo lavoro, non solo per la fedeltà alla natura, ma per la sua grazia nel farlo. Sicuramente lei si ispira a Pallade!

Pandrosus: Tuttavia Arachne non comprende questo. Essa disprezza la divina ispirazione che proviene da una Signora così grande!

Arachne: Tutto il mondo si meraviglia per la mia arte! Che importa la nascita umile quando ho un tale genio! Tutto quello che faccio ha l'impronta stessa della Natura, né deve qualcosa ad una Dea Olimpica! I miei serpenti screziati che si snodano intorno ai miei alberi frondosi, i miei cavalli bianchi rampanti dalle criniere svolazzanti, le mie piccole lucertole che si crogiolano sulle rocce calde, hanno il tocco della vita. Perché! Una vespa entrò volando  dalla finestra e si posò sull'immagine del mio prugno! Le mia mente invita le agili dita a creare grandi opere, esse non sono ispirate da una qualsiasi Divinità che abita lontano sulle nuvole.

Pandrosus: bestemmia! sventurata ragazza, ritira le tue parole avventate.

Arachne: Non io! Non ho paura degli Dei. Che sia lei, questa Pallade Athena, se mi può sentire, a presentarsi per una prova di abilità! Infatti, non c'è pena che non sono disposta a subire se vengo sconfitta.

Pandrosus: Quando queste empie parole, pronunciate da un mortale, raggiunsero le orecchie della Dea, ella discese in Lydia, dall'alto Olimpo. Travestita da vecchietta, aggiunse falsi capelli grigi alle tempie, e sostenne le sue membra barcollanti con un bastone. Pallade Athena si nasconde nel mantello e si appoggia sulla lancia.

Pallade Atena: (ad Arachne) giovane tessitrice, ho ascoltato il tuo vanto orgoglioso! Non disprezzare il mio consiglio perchè la vecchiaia non può essere evitata. L'esperienza nasce da anni più maturi. Aspira alla più alta fama tra i mortali, ma dai la precedenza alla Dea! Con voce umile chiedi perdono per la tua sconsiderata presunzione. Lei ti perdonerà se ti sottometti a lei.

Arachne: vecchietta, vieni qui priva di comprensione e rimbambita sotto il peso dell'età. Aver vissuto così a lungo è la tua sfortuna! se hai qualche figlia o nuora, riserva per loro questi saggi rimproveri. Sono autosufficiente, e non ho bisogno di consigli! E per renderti edotta di quanto poco la tua ammonizione mi convinca, sappi che io sono ancora della stessa idea. Sfido la tua Dea! Lasciala parlare per se stessa. Teme forse il confronto?

Rapidi rulli di tamburo mentre Pallade Athena getta via il mantello.

Pallade Atena: Lei è qui! Riconoscimi come Pallade Athena! Tutti si inchinano tranne Aracne.

Aracne: Che il fato mi tratti come vuole. Io, una mortale, gareggerò con Te. Chi giudicherà tra di noi?

Pallade Atena: Hermes che viaggia tra oscurità e luce, Olimpo e Ade, determinerà il risultato. Arachne, dimostra la tua arte!

Arachne: Ho ritratto la più sublime opera della natura, la ragnatela. In curva a spirale perfetta, ornata con cristalline gocce di rugiada, che attrae molte incaute mosche nel suo soffocante abbraccio! Osserva le loro inutili lotte, catturate in fili appiccicosi! Governando come una Regina all'interno della rete così abilmente tessuta dal suo proprio corpo, il ragno si siede e aspetta. Divora le sue legittime prede una ad una, a piacere. Non si nutrono a vicenda tutte le creature? La tua civetta, Athena, è infatti saggia - nella sua abilità a catturare topi! Ed io rappresento anche l'amore. Ecco, il matrimonio del ragno! Che meraviglia è la sua danza nuziale con il suo compagno, mentre scivola con i piedi di seta sulla sua rete indenne. Né lei, certa delle future uova, ha l'intenzione di uccidere suo marito. Solo se gli manca la velocità alla fine dell'accoppiamento, è per caso, divorato da sua moglie!

Musica semitonale. Danza del Ragno e del suo compagno eseguita da Arachne e le sue ninfe.

Hermes: Meravigliosa e orribile! Chi può essere superiore a questa opera della natura che ha la terribile comicità e la tragedia dell'esistenza dell'umile insetto? Sembrerebbe che la giovane Arachne abbia vinto il concorso.

Prima Ninfa: La nostra artista della realtà ha prevalso. Salutiamo la vittoria di un mortale!

Pallade Athena: ti pare? Che cosa può un mortale senza la vera conoscenza ritrarre, raccogliere immagini di crudeltà insensata e di morte terribile? Solo l'artista ispirato dagli Immortali può ritrarre la Verità. Ecco, io traccio un quadro della sfera divina, di cui questa terra è solo un'ombra. Con la mia arte lungimirante faccio vedere il progresso dell'anima attraverso i secoli. Dopo la morte tutti ricevono la ricompensa loro dovuta, e gli spiriti dei giusti sono purificati, finché non sono liberi da ogni macchia. Nessuna mosca muore invano, perchè la sua piccola anima raggiunge una vita più grande! Meravigliatevi per la bellezza dei Campi Elisi, amati dalle Muse e dalle Grazie! Per le anime dei giusti, Helios splende potente, mentre sulla terra c'è la notte. Vivono in mezzo ai prati con rose rosse e la loro bella città è ombreggiata da alberi d'incenso, carichi di frutti dorati. Alcuni si dilettano con sport e cetre, mentre accanto a loro sboccia il fiore gentile della perfetta beatitudine. E sopra quella bella terra, fumo di incenso profumato si alza dai fuochi che brillano lontano sugli Altari delle Divinità. Mentre i corpi di tutte le creature sono soggetti al dominio della morte, il loro spirito rimane vivo, perché proviene dagli Dei immortali. Mentre lo spirito dorme, le membra sono attive sulla terra. Tuttavia a coloro che dormono, io invio dolci sogni che presagiscono le glorie dei Campi Elisi, dimora dei poeti e dei filosofi.

Musica classica. Athena e tutti i Sacerdoti e Sacerdotesse eseguono la danza maestosa dei Campi Elisi.

Hermes: Athena ha vinto la gara! La Sua arte divina dona speranza e felicità e la certezza dell'immortalità.

Pandrosus: Una sentenza saggia! Chi avrebbe scelto la crudeltà della natura, piuttosto che la felicità dei Campi Elisi? La Luce ha conquistato tenebre. Pallade ha vinto la corona d'olivo della vittoria! Arachne, nascondi il viso per la vergogna. Hermes consegna la corona a Pallade Atena.

Arachne: Non così in fretta! (Getta un velo nero sulla testa e sul corpo. Veloci colpi di tamburo.) Sappi che io sono Lachesis, Tessitrice della rete del Fato! (Tutti si inchinano tranne Pallade Athena.) Io sono la Matrice. Dal mio corpo scuro io filo la rete universale. All'interno della sua spirale, scintillanti come gocce di rugiada, brillano le costellazioni. Non c'è luce che non sia nata dalla Mia oscurità primordiale: non c'è nobile gesto che non sia stato rafforzato dalla paura di Me. Io saggio l'anima. Attiro ogni creatura tremante attraverso le maglie di causa ed effetto. Nessuno può sfuggire ai vincoli del Mio Destino. Anche gli dei immortali obbediscono al Fato. Quale artista non ha sofferto per il suo lavoro, quale fanciulla non ha lottato per mantenere la sua integrità? Dal male proviene il bene, quale merito ha la virtù che non ha sopportato dure prove? Che si scelga il bene o il male, che venga concesso premio o punizione, tutti obbediscono alla legge di Nemesis!

Hermes: Per l'anima risvegliata qui non c'è contesa! La luminosa Athena porta la civetta notturna e Arachne ha una luce sulla fronte. Queste due sono sorelle. L'alba e il crepuscolo portano il giorno e la notte, in pittoresca armonia, e l'inverno e l'estate si fondono in questa bella primavera! Ascoltate il mio giudizio. Pallade Athena e Arachne vincono entrambe.

Hermes porge loro le ghirlande. Musica. Danza degli aracnidi e degli Elysians. Quelli in nero sulla sinistra, bianco sulla destra, poi entrambi si mescolano e si tengono per mano

Canto: Oscurità e Luce sono uno. Giorno e notte sono uno. Inverno ed Estate sono uno. Natura e Arte sono uno. Arachne e Athena sono sorelle.

Le Dee si abbracciano. Un rullo di tamburi annuncia la fine della rappresentazione. 

Sacerdotessa: Compagni celebranti, contempliamo il mistero di Pallade Athena e Arachne.

Contemplazione

Raggi di armonia sono inviati. Relazioni.

Festa

Si condivide il pasto Sacro.

Ringraziamento

Ringraziamenti a Pallade Athena e Zeus.



Fonti: "A New Translation of Ovid’s Metamorphoses into English Prose”, traduzione di Joseph Davidson, London 1748, ristampa del 1754, pubblicato da J. Robinson, London, 1759. “The Odes of Pindar”  (Le Odi di PIndaro), trad. John Sandys, Loeb Classical Library series no. 56, William Heinemann, London, Harvard University Press, Cambridge, 1946. “Hesiod, Homeric Hymns, Fragments of the Epic Cycle, Homerica” (Esiodo, Inni Omerici, Frammenti del ciclo epico, Omerica), Hesiod (Esiodo), tradotto da Hugh G. Evelyn-White, Loeb Classical Library series no. 57, Harvard University Press, Cambridge, and William Heinemann, London, 1959. “Fasti,“ Ovidio, tradotti da Sir James George Frazer, Loeb Classical Library series no. 253, William Heinemann, London, Harvard University Press, Cambridge, 1931. “Juno Covella, Perpetual Calendar of the Fellowship of Isis”, Lawrence Durdin-Robertson, Cesara Publications, Clonegal Castle, 1982.


Misteri Eleusini


Panthea, Iniziazioni e feste della Dea
 
Liturgia della Fellowship of Isis
di Olivia Robertson
 
Parte II. La Stella di Ishtar. Otto Feste Stagionali
 
I Misteri Eleusini
Equinozio d'autunno. 22 settembre - 1 ottobre
 
Rituale no. 10
 
ORACOLO DELLA DEA KORE  

Sacerdotessa: (Invocazione) Sacra e ancor più pura Kore, incarnazione di Verità e Giustizia, Compassione e Gioia, portaci i Tuoi doni di Amore e Saggezza.

Oracolo: Ecco, i fiumi sgorgano dalla terra scura e scorrono verso il mare, e il sole li attira verso il cielo come nuvole; da qui essi cadono come pioggia e formano nuovi torrenti. Io mi manifesto allo stesso modo, cambiando l'apparenza, ma restando sempre uguale. Ogni volta che il male prevale sul bene, vengo in mezzo a voi, affinché la libera scelta possa essere ripristinata. Durante l'era che sta terminando, ho insegnato il ritiro in monastero e in convento, perché le virtù della fede, castità e umiltà dovrebbero prevalere sugli uomini ubriachi di violenza e tirannia spietata. Racchiusi all'interno di mura, i penitenti cercavano di sottomettere le loro passioni ossessive ad un obiettivo spirituale. Quando molti fallivano, la persecuzione religiosa macchiava l'età della fede, e le donne si velavano per proteggere le loro anime in crescita. Da molti uomini e donne venne un raccolto spirituale di buoni santi che crebbe come le ninfee in laghi tranquilli.

Ora una nuova era sta nascendo e l'umile deve imparare a governare, il dolce a difendere i deboli, le donne dovrebbero uscire allo scoperto e mettere in atto la Volontà della Madre. Ecco, io sono giunta! Ascoltate il mio richiamo. Difendete i nostri figli, gli animali. Proteggete i nostri boschi e le acque. Questa bella terra è stata affidata alla razza umana per aiutare tutte le sue creature e le piante nell'evoluzione della vita attraverso le sue molteplici forme. Invece, ignorando la Dea della Natura, siete diventati tiranni nei confronti del Suo regno, distruggendo quelli di cui dovreste prendervi cura. State devastando la Sua terra sacra. Io sono Sua Figlia, Mia Madre ed io siamo una cosa sola. Alcuni di voi ascoltano la mia voce nel silenzio. Molti vedono il Mio volto. Da me apprendete nuovi ideali. Imparate che siete imparentati con ogni essere su questo pianeta, perché sebbene predominiate in intelligenza e destrezza, ogni creatura e ogni cosa ha il suo spirito individuale nel Mondo Divino. E io sono Sorella di tutti.

Così porto in manifestazione la Sfera eterna della realtà in questo mondo ombra che la riflette. Ma ahimè, l'immagine è diventata distorta. L'Unità del Cielo e della Terra non si raggiunge con la dualità di forze opposte, ma attraverso l'interezza. L'Ideale esprime se stesso attraverso la Natura appena noi amiamo ogni persona e ogni cosa, e onoriamo la Verità.

Non dimenticate la felicità e le risate, e anche le lacrime di gioia! Queste manifestano la Mia Presenza. Mi rallegro con i bambini, gli animali giovani e gli uccelli. Io sono con voi in musica e poesia e nella danza. Il canto degli uccelli è il Mio e la pioggia che dolcemente cade è il Mio velo trasparente. Guardate anche in alto alle stelle, perché è da lì che giungo in pienezza.

Al cancello. All'esterno o all'interno. Mystae in abiti bianchi e neri mantelli e corone di mirto. La Sacerdotessa Ierofante regge la Cista Mistica, un cesto coperto che contiene spighe di grano. Il Sacerdote Ierofante tiene il bastone da pellegrino. 2 Sacerdotesse portano caraffe di vino e succhi di frutta e altri Mystae portano le Hiera - menta, uva e dolci di orzo e grano. Il Mystagogo è in giallo e porta il caduceo.

Sacerdote Ierofante: Pellegrini Mystae, siamo riuniti nell'equinozio d'autunno per rappresentare i Misteri Eleusini. Ecco, questo luogo è Eleusi! (Batte a terra due volte con il bastone) Saisara, la Dea sorridente, era l'antico nome della Eleusi ateniese. Per migliaia di anni si è creduto che questi sacri Misteri si rappresentassero su tutta la Terra, e ovunque fossero celebrati il suolo era sacro, Eleusi o Elisi dove due sfere si incontrano. Dunque sintonizziamoci con questo luogo di Eleusi di Grecia, Creta, sud Italia e Russia e con il Koreian di Alessandria d'Egitto.

Sacerdotessa Ierofante: In tutti questi sacri luoghi i Riti Eleusini delle due dee, Demetra, la Madre Grano e Persefone, la Kore-Vergine venivano eseguiti in segreto per nove giorni dell'equinozio d'autunno. Ora è il momento in cui l'arcano viene rivelato a tutti con vera visione e mente lucida.

Sacerdote Ierofante: Onorato Mystagogo, ti prego, guidaci in processione fino al luogo santo, il Telesterion.

Processione: se all'esterno, gli uomini tengono le fiaccole. Musica: tamburi, gong, flauti. Soglia del Telesterion: Una donna in lutto è seduta su una pietra davanti al calderone calderone di acqua di primavera. Accanto a lei ci sono 3 file di candele non accese.

Sacerdotessa Ierofante: Nobile Vedova, umilmente veniamo a piangere con te come ha fatto l'addolorata Demetra quando la figlia Persefone fu rapita dal Signore degli Inferi dagli occhi scuri, il Sotterraneo Dioniso. Possiamo aiutare la Madre di Tutti nella Sua ricerca della propria figlia perduta in questo mondo oscuro.

Donna: (unge ogni fronte dicendo a ciascuno) Ricevi la vera visione che vede anche nell'oscurità.

Sacerdote Ierofante: Vedova Compassionevole, concedici il calore dell'amore per eseguire il nostro intento di cercare le Anime Perdute.

Donna: (dà una candelina per accendere le candele, dicendo a ciascuno) Ricevi il fuoco dell'amore che consente di nascere a Colui che è nascosto nel Buio.

Tutti accendono le candele. Processione al Telesterion, un'area bordata con sette pietre, colonne o alberi e 2 davanti l'altare. Sull'altare di pietra o di legno è braciere di carbone che brucia, una tazza di acqua, con dentro menta e grano e 2 candele. Seduta a parte in ombra è la Kore, una sacerdotessa con la faccia e il corpo nascosto da un velo bianco.

Sacerdotessa Ierofante: (sparge incenso sul braciere) offro incenso a Demetra e Persefone. Io racconto di Demetra dalla folta chioma, maestosa Dea, e di sua figlia Persefone bella. Salve, Dee Mantenete questo Eleusi di (paese nomi) sicuro, e dirigete il nostro mistero.

Sacerdote Ierofante: (offre incenso) offro incenso al Dioniso Sotterraneo Dioniso. Racconto di Dioniso incoronato di edera, figlio di Semele, madre del grano dorato. Le Dee Lo allevarono in una profumata grotta nel delta del Nysa. Dio degli abbondanti grappoli di uva, noi ti salutiamo! Fa 'che possiamo giungere alla gioia per questa stagione di raccolto abbondante!

Sacerdote Ierofante: Seguiamo il costume dell' Eleusi Alessandrino e rappresentiamo un dramma divino, così che la verità possa essere rivelata all'anima interiore. Il mistero di Demetra e Demofoonte sia rappresentato!

Gong. Musica

MISTERO DI DEMETRA E DEMOFOONTE

Attori: Demetra a lutto. Re Celeo e la regina Metaneria in corone e mantelli color porpora. Demofoonte in tunica bianca. Figlie di Celeo in bianco con nastri colorati e ghirlande. Hermes in giallo tiene il Caduceo. Demetra si siede sulla pietra accanto al calderone di acqua, "Il Pozzo".

Demetra: Un dolore terribile e selvaggia è nel Mio cuore perché in nessun luogo, nel sole o nella luna o in questo mondo oscuro posso trovare la mia Figlia perduta Persefone. Mi siedo piangendo accanto a questo Pozzo della Vergine, sul ciglio della strada, all'ombra di un ulivo.

Hermes: Le figlie del re Celeo, re di Eleusi fragrante, giunsero al pozzo per attingere acqua nei loro boccali di bronzo, erano come Dee nel fiore della loro adolescenza: Callidice, Cleisidice, la graziosa e Demo e Callithoe. Non riconobbero Demetra, perché gli Dei non sono facilmente identificabili dai mortali.

Demetra: Abbiate pietà di me, care figlie! Io sono una donna anziana tagliata fuori dai doni di Afrodite adornata di fiori, come le balie senza figli dei figli dei re come le vergini anziane loro governanti. Beh, potrei fare da balia ad un bambino appena nato, o tenere la casa, o stendere il letto del mio padrone in una rientranza della camera ben costruita, o insegnare alle donne il loro lavoro.

Callidice: Madre, ciò che gli Dei inviano noi mortali siamo obbligati ad accoglierlo, anche se noi soffriamo, perché sono molto più potenti di noi. Andremo a casa di nostro padre e racconteremo alla regina Metanira tutta questa faccenda. Ha un solo figlio, il frutto benvenuto di molte preghiere. Se potessi occupartene, la nostra nuova Regina darebbe ricchi doni per il suo allevamento!

Hermes: La Dea chinò il capo in segno di assenso. E le fanciulle riempirono le loro brocche brillanti e andarono a casa del padre e parlarono alla Regina. Lei ordinò loro di andare a prendere la sconosciuta. E velocemente raccolsero le pieghe delle loro belle vesti e sfrecciarono lungo il sentiero, e i loro capelli fluttuavano sulle loro spalle. Portarono Demetra a casa loro e lei camminava dietro, con il capo velato. E lei si sedette davanti al fuoco in silenzio. La regina Metanira le offrì una tazza di vino dolce, ma lei lo rifiutò, accettando solo una tazza di Kykeon - acqua con menta e farina (orzo). Metaneria dà a Demetra la tazza dall' altare e Lei beve.

Metaneria: Salve, Signora! Perché penso che tu non sia nata meschinamente, ma nobilmente: la dignità e la grazia sono evidenti nei tuoi occhi come negli occhi dei re che si occupano di giustizia. Ma noi mortali sopportiamo per forza ciò che gli Dei ci inviano, anche se ci rattrista. Ora, dal momento che ti sei rifugiata qui, avrai quello che posso darti e potrai allattare il mio bambino appena nato.

Demetra: Salve anche a te, Regina, e possano gli Dei darti ogni bene! Volentieri accetto la tua offerta e allatterò il tuo figliolo. Non gli accadrà mai nulla che possa danneggiarlo, perché conosco un incantesimo più forte di ogni male.

Hermes: Così la dea prese il piccolo Demofoonte sul Suo seno fragrante con le Sue mani divine e sua madre era felice nel suo cuore. Così, grazie alle cure di Demetra Demofoonte crebbe come un essere immortale. Ora ascoltate: questo segreto non era noto alla Regina! Il ragazzo non era come un bambino nutrito al seno, né crebbe in bellezza per essere stato nutrito con il cibo. Invece Demetra dalla ricca corona lo ungeva con Ambrosia che è il cibo degli Dei e lo animava con il Suo Sacro Soffio. E ogni sera Lei lo avvolgeva nel cuore del fuoco prometeico sul focolare, in modo che Icore, il Sangue degli Dei, correva nelle sue vene.

Demetra pone le sue mani sul capo di Demofoonte e le muove intorno a lui con movimenti circolari come se stesse creando fiamme invisibili.

Demetra: Demofoonte, tu sei cresciuto al di là tua età attraverso grandi meraviglie. Tu sei simile agli Dei! Ma taci di questi misteri che non dono agli indegni, ma solo a quelli che onoro.

Demofoonte: Signora, non so chi tu sei, ma in silenzio accetto dalle tue mani, questi buoni doni di una nuova vita di gioia indicibile. Sento dentro di me i moti dell'immortalità!

Hermes: Demetra avrebbe reso Demofoonte sempre giovane ed immortale, ma la Regina Metanira vegliava di notte e spiava. E quando vide il suo caro figlio circondato da fiamme sfarfallanti di luminoso fuoco splendente versato su di lui dalla sua balia, cadde su di lui con lamenti e lo trascinò al suo cuore.

Metaneria: Demofoonte mio figlio prediletto, la donna sconosciuta ti seppellisce nel profondo di fiamme magiche e opera dolore e tristezza amara per me. È questa la sua gratitudine? Lei ti toglie a me, tu il mio unico figlio.

Hermes: E la splendente Dea Demetra sentì e si adirò con lei. Subito bandì il fuoco divino con un gesto della mano, e Demofoonte rimase disteso sul focolare come morto.

Demetra: Voi mortali siete stupidi e ottusi! Donna infelice, nella tua ignoranza hai scioccamente annientato la guarigione passata. Sia testimone il Giuramento degli Dei per lo Stige, avrei reso tuo figlio immortale! Ma ora non può in alcun modo sfuggire alla sorte comune. Demofoonte morirà come fanno gli altri uomini. (Musica Gong..) Ecco! Io sono quella Demetra Che è il più grande aiuto e motivo di gioia agli Dei immortali e agli uomini mortali. Ma ora, in espiazione per il tuo rifiuto, fa' che la gente di Eleusi Mi costruisca un grande Tempio e un altare sotto di esso. Ed io stesso insegnerò i Miei riti, che d'ora in poi tu e il tuo popolo possiate eseguirli con reverenza, e quindi conquistare il favore del mio cuore.

Re Celeo: Oh meraviglia! La vecchia nutrice cambiò la sua statura e suo aspetto davanti ai nostri occhi! Spinse la vecchiaia lontano da lei! Bellezza e un profumo delizioso si diffusero intorno e su di lei. E, miracolo più grande, dal suo corpo una Luce divina brillò così intensamente che fu vista in tutta Eleusi! E tutti quelli che videro ciò sentirono la gioia divina che Demetra porta, e i ciechi tornarono a vedere.

Hermes: Così finisce la vecchia storia. Ma ora un velo sia sollevato e un'ulteriore rivelazione sia concessa.

Re Celeo: Così lontano dalla mia giovane Regina essere presa da timore e terrore come ero io, invece lei prese un aspetto minaccioso e affrontò Demetra seriamente davanti al corpo del figlio.

Metaneria: Non era mia volontà che questo figlio di Atene dovesse così facilmente raggiungere l'immortalità, attraverso Ambrosia e Icore tratte dal fuoco prometeico. La vita eterna deve essere guadagnata non solo per grazia divina, ma attraverso la sofferenza e le fatiche e le tentazioni coraggiosamente superate. Così deve essere per tutti gli uomini e le donne dell'Attica. Così è stato nel paese d'Egitto, quando Tu venisti a me come Dea Iside, e hai rivendicato il mio figlio egiziano. Io, come regina Astarte, allora ti ho rifiutato, come faccio ora. Come la donna mortale soffre attraverso i suoi figli e impara in quel modo l'amore disinteressato, così l'uomo mortale deve lottare e anche soffrire per trovare la divinità perduta dentro l'anima. Questo è il decreto delle Parche, fino a quando la mortalità si trasforma in vita eterna non per grazia ma per merito.

Demetra: Chi osa parlare così ad una dea?

Metaneria: Nient'altro che una Dea. Madre divina, nel Tuo amore per Mio figlio, hai dimenticato la tua figlia perduta in questi lunghi anni, mentre Tu allevavi Demofoonte per una nobile virilità?

Demetra: Persefone! Tu sei mia figlia Persefone! Che il mondo intero gioisca! Ma prima Demofoonte sia riportato a nuova vita!

Demetra prende una spiga di grano dalla Cista Mistica sull'altare e lo dà a Demofoonte che si alza:

Demetra: (a Demofoonte) Un chicco di grano è seminato in silenzio. Il tuo nuovo nome è Aeon.

Musica. Danza di gioia dalle figlie del re Celeo. Gong.

Fine del Mistero

Sacerdote Ierofante: Tre Volte Beati coloro che ascoltano e vedono questi misteri e chi li capisce. Il Tempo Sacro è venuto per ciò che abbiamo cercato come pellegrini. (Tutti mettono da parte i mantelli neri.) Prepariamo i nostri cuori per l'Epifania di Persefone. (Tutte le luci vengono spente tranne le candele) Sappiate che alla fine di un eone la Panaia, la Vedova, si ritira portando con Lei la raccolta della vecchiaia. Lascia alle spalle la Figlia, che manifesta il Nuovo Eone. Prima dell'era dei Pesci la Kore ha mostrato segretamente Se stessa al Mystae di Eleusi in una grotta, dopo che il mystae si era bagnato nell'acqua del mare. Mentre l'era dei Pesci volge al suo termine, la Kore si e manifestata a migliaia di persone. Nel corso degli ultimi cento anni si è mostrata apertamente nel cielo in Francia, Irlanda e recentemente in Portogallo, Spagna e Jugoslavia. Ad un Santuario di Iside, vicino al Cairo Lei è stata vista fisicamente da migliaia, a volte con un bambino in braccio e circondata da colombe. Lei è la Vergine dell'Acquario dell'Era Spaziale in arrivo.

Il Gong è colpito delicatamente. Musica.

Sacerdote Ierofante: Vieni, Dea, Vieni, come sei venuta da noi a Eleusi nell'antichità. In questi giorni difficili mostraci la tua bella compassione bella e parlare con la voce della Verità!

Sacerdotessa Ierofante: (sta davanti a Kore, che è in trance. Alza le braccia fino a quando sente il potere fluire..) Dea, ecco la tua Sacerdotessa, tua figlia, velata in forma terrena. Madre e Figlia sono Uno! Ecco la Kore!

Silenzio

La Sacerdotessa Ierofante tiene le mani sul Kore fino a quando percepisce potere d'argento fluire in lei. Lei canalizza il potere attraverso la testa di Kore e lo tira attraverso il suo corpo fino a che non brilla con calore nel cuore. Quando vede la luce nella Kore, si ritira. I Mystae possono vedere con gli occhi aperti un vortice come vapore intorno a Kore e luce bianca e di molti colori. Alcuni possono vedere il viso e la forma della Dea attraverso o sopra o davanti a Kore. Il segno della presenza della Dea è "Epopteia", estasi divina derivata dalla visione beatifica. L'unione con il sé superiore può essere raggiunto. Un oracolo può essere dato.

Contemplazione

La luce è irradiata su tutta la terra. Rapporti di visioni ed esperienze mistiche sono condivisi.

Sacerdote Ierofante: Dobbiamo tornare alla terra. Ascoltate i tre comandamenti di Eleusi, dati dall'Iniziato Trittolemo. "Onora i tuoi genitori. Onora le Divinità con i frutti. Risparmia gli animali."

Mystagogo: Compagni Mystae, abbiamo raggiunto la meta del nostro pellegrinaggio. Abbiamo condiviso il Mistero in conformità con l'amore nei nostri cuori e la verità nella nostra mente. Ascoltate questa considerazione del filosofo Platone nel 'Fedro' del Mysterion. "C'era bellezza da vedere brillare splendente, quando il coro consacrato cantò ... le anime videro lo spettacolo beatifico e la visione furono rese perfette in quel Mistero dei Misteri che è incontrato per invocare la più beata. Questo ha fatto che noi celebrassimo nel nostro io vero e perfetto ... quando come iniziati, ci fu permesso di vedere gli Spiriti perfetto e semplice, sereni e felici. Pura era la luce che brillava intorno a noi, e noi eravamo puri. "

Sacerdote Ierofante: Celebriamo il pasto consacrato del raccolto!

Cibo e bevande vengono benedetti. Si condividono torte, succhi di frutta, vino e frutta.

Sacerdote Ierofante: Compagni Mystae, rendiamo grazie alla Mistica Trinità, Demetra e Persefone e Dioniso.

Fonti: “Hesiod, Homeric Hymns, Fragments of the Epic Cycle, Homerica", Hesiod, tradotto da Hugh G. Evelyn-White, Loeb Classical Library series no. 57, Harvard University Press, Cambridge, and William Heinemann, London, 1959. “Eleusis, Archetypal Image of Mother and Daughter”, Carl Kerenyi, trad. dal tedesco di Ralph Manheim, Routledge & Kegan Paul, London, 1967. "Juno Covella, Perpetual Calendar of the Fellowship of Isis”, Lawrence Durdin-Robertson, Cesara Publications, Clonegal Castle, 1982.

Astarte e Adone


Panthea, Iniziazioni e Feste della Dea

Liturgia della Fellowship of Isis 
di Olivia Robertson

Parte II. La Stella di Ishtar.  Otto Feste Stagionali

Festa di Astarte e Adone
Solstizio d'estate. 21 - 24 giugno

Rituale no. 8

ORACOLO DELLA DEA ASTARTE 

Sacerdotessa: (Invocazione) Divina Astarte, Regina del Cielo, Vergine del Mare, Noi ti invochiamo! Tu che sei Venere Urania, Dea della Fecondità e dell'Amore, approvvigiona la nostra terra affamata. Tu che sei madre dei Titani, portaci la conoscenza nascosta che per eoni non abbiamo potuto utilizzare.

Oracolo: guardate nervosamente avanti e indietro nel tempo e verso l'esterno alle stelle per un mondo di potere e di amore, che invece si trova tutto intorno a voi, ora! Il Paradiso perduto è vicino come testa e cuore, ed è apprezzato dai bambini e dalle persone semplici che vivono in boschi e pascoli selvatici. I doni dell'Albero della vita risplendono all'interno della terra e all'interno di ogni creatura. Eppure avete perso la capacità di usarli. Per sperimentare come volete con le forze conosciute ai cinque sensi, la maggior parte del mondo fisico, il piano eterico, è perso per voi! Eppure è da lì che tutta la salute e l'energia provengono. il Potere Eterico viene da piani più grandi per animare la terra e i vostri corpi, attraverso i Centri di Potere all'interno della terra e di voi stessi. In Paradiso la foresta abbattuta è ancora ritta e il fiume dal letto riarso fluisce con acque che portano la vita.  Gli Spiriti della Natura godono del bel paese dell'Etere, che è visitato da esseri provenienti da oltre il sole e dagli Adepti.

Potete avere un poco di questa realtà sulla terra attraverso il sognare nel regno astrale di amore delicato e di bellezza, fino a quando potrete capire e sperimentare la parte eterica del piano fisico. E' da lì che le apparizioni della Dea si manifestano ai Santi e gli Dei si mostrano agli eremiti. Da quel piano i miracoli sono potentemente manifestati attraverso la Forza Vitale che anima tutte le esistenze sulla terra. Eppure questa grande parte del mondo fisico può essere un luogo di paura per voi quando le vostre anime lasciano i corpi alla morte. Se non se ne comprende la sua vera natura, il regno eterico può diventare un limbo di spiriti legati alla terra. Tuttavia, sappiate che ogni forza del male in questo reame è molto transitoria, perché non può sussistere là da sola, ma deve trarre la sua esistenza dal plasma prodotto da emozioni spiacevoli. Al contrario, la forza per il bene può esistere lì perché attinge il suo Potere da Sfere di Luce e di Potenza.

Ogni giorno all'alba e al tramonto ognuno di voi dovrebbe prendere coscienza del proprio corpo eterico di luce, con i suoi centri di mille colori e le linee fluide della forza vitale. Pregate me per aiutarvi, perché io sono Signora della nascente Forza della Terra e della Luce discendente proveniente da piani superiori. Quando queste due forze si incontrano dentro di voi, Amore e Verità sono uno in Armonia e otterrete l'illuminazione. Anche nei vostri primi tentativi dovreste guadagnare salute e felicità, comprensione e gentile amore per tutti. Appena progredite diventate un faro di luce per tutti coloro che accettano i vostri raggi di bontà.

Ogni donna può essere la propria manifestazione originale della Dea: e ogni uomo individualmente dovrebbe manifestare il Dio. Ma prima è necessario rinunciare  all'egoismo e all'arroganza. Siate ricettivi con umiltà alle divinità, e poi voi stessi potrete emanare la Luce.

Al cancello. La Sacerdotessa indossa una corona di stelle e abito azzurro, il Sacerdote con copricapo d'oro e la veste cremisi. La Fanciulla di Mezza estate con ghirlanda di rose e abito bianco, il Giovane di mezza estate, con corona di foglie e abito verde e regge un ramo verde. I bambini con ghirlande di fiori e abiti luminosi. Celebranti vestiti allo stesso modo. Sulla porta è un vaso con la pianta vicino e statuetta o bambola di stoffa. Altre piante in vaso sono rose e cesti di dolci e vino o succo di frutta.

Sacerdote: Amici, ci riuniamo per celebrare la Festa di Astarte e Adone, come fecero gli antichi Fenici, Assiri, Babilonesi e ciprioti. I Giardini di Adone sono piantati in questo giorno in Sardegna per la loro festa di Mezza estate. Il giorno di Afrodite, il primo di aprile, un giovane si presenta ad una ragazza e le chiede di essere la sua amata.

Il Giovane si avvicina alla fanciulla e offre ramoscelli dal suo ramo.

Sacerdotessa: Alla fine di Maggio, la fanciulla fa un vaso di sughero, e semina grano e orzo al suo interno. Innaffia le piante al sole in modo che siano ben cresciute la vigilia di mezza estate. Per il festival essa pone una statuetta o bambola nel vaso che ora è chiamato 'Emre' (l'Amato).

La fanciulla mette la bambola nel vaso e lo prende in mano. Accompagnata dal giovane capeggia il corteo di vigilia di mezza estate seguita da bambini che saltellano e scherzano portando vasi di fiori e piante. I bambini prendono i loro vasi, le donne portano cesti di frutta, gli uomini, vino.

Sacerdote: procediamo verso l'altare della Dea!

Processione attraverso casa e giardino fino all'altare, coperto di panno color zafferano e su di esso, incenso bruciante e, se al chiuso, 7 candele bianche. Gong (o campana) nelle vicinanze.

Sacerdotessa: (offre incenso) Offriamo incenso a Te, Dea Astarte Urania. Madre dei Titani, che conferisci fertilità a tutta la terra. Benedici la contrada in questo tempo propizio di mezza estate.

Sacerdote: (offre incenso) Offriamo incenso a Te, Dio Urano, consorte di Urania Astarte. Dio potente, il Tuo Corpo è nel firmamento nuvoloso che circonda le Pleiadi, che sono le colombe di Astarte e la luna splendente e la Stella del Mattino e della Sera, tutti sacri alla Regina del Cielo. La Tua ombra scende sulla terra proteggendo alberi e piante. Portaci nobiltà e la finalità di ampia portata che rafforza il bene in tutte le cose.

Sacerdotessa: che la Fanciulla di mezza estate presenti la Emre alla Dea!

Fanciulla: (pone l'Emre sull'altare), dono questo Emre ad Astarte! Possiamo noi essere benedetti con abbondanza terrena e generosità d'animo.

Sacerdote: Che tutti offrano i loro doni.

Giovane: Offro questo ramo ad Urano. Possiamo noi giungere molto lontano nelle avventure della nostra vita, ma rimanendo con i piedi ben piantati per terra! Bambini e Celebranti presentano i loro doni, ciascuno facendo un augurio o una preghiera.

Prete: In questo momento gioioso gli attori eseguano il mistero del Cono di Astarte.

MISTERO DEL CONO DI ASTARTE

Attori: Columba indossa abito e velo bianco, Adonis verde. Le Pleiadi indossano corone di stelle e abiti bianco argento. Uomini e donne del bosco vestono in verde e ruggine. Una corona di stelle a forma di cono e una veste d'argento si trovano a portata di mano. Il Gong viene colpito due volte.

Alcyone: Avvicinatevi, Elettra, Taigete e Celeno, e venite a me, Alcyone vostra sorella! Venite, Asterope e Maia, madre di Pan, e portate Merope che vaga lontano. Vorrei che provaste pietà di una fanciulla mortale, la dolce Columba, che piange alla vigilia delle nozze. Ecco la Sposa di Mezza Estate, che può essere in gramaglie a mezzanotte!

Columba: Adone, non c'è da meravigliarsi che tu, nato dal tronco di un albero, sia così inflessibile e testardo!  E tutto per qualche fantasia nata dalla notte nera. Avevi promesso di sposarmi domani, un Mezzogiorno di Mezza Estate. Sei forse uno spergiuro?

Adone: Mai, bella Columba! Io sono fedele a te e alla mia parola. Ma anche un solenne giuramento fatto ad una dea deve e sarà onorato. Sappi che nella profondità della scorsa notte  nientedimeno che una Dea venne da me, splendente sotto i raggi argentei della luna. Il suo volto era troppo brillante per l'occhio umano e ho coperto la mia faccia.

Columba: quale Dea era questa, che abbaglia la vista?

Adone: Lei ha pronunciato queste parole e la Sua voce chiara e pura attraversava il mio cuore come una spada:.. "Sono Astarte del Cono. Adone, ti ho scelto te per un compito eroico. Recati a mezzanotte nel deserto presso il mio Cono antico, dedicato a me migliaia di anni fa da una razza grande e nobile. Ora è abbandonato, le terre fertili che una volta lo circondavano, sono deserte, prive di fiumi e di alti alberi. Nessun uomo osa avvicinarsi al Cono a causa del suo Potere imperituro. Al plenilunio della vigilia di mezza estate la sua forza è alimentata da un Cono rovesciato di Luce Bianca che scende su esso. Immediatamente, come un cobra che si alza, il fuoco sgorga con forza dal cuore della terra. Quando la Luce bianca e il Fuoco Dorato si incontrano all'interno della matrice del Cono, formano una stella a sei punte e raggi luminosi sfrecciano dappertutto attraverso il deserto. "

Columba: Che bene potrebbe venire da tale Forza temibile?

Adone: Molto bene. Ascolta le parole di Astarte: "Questi raggi, quando illuminano le anime di degni custodi, portano fertilità alla terra, e gloria e potere a coloro che compiono il lavoro della Dea.  Ma in questi tempi degenerati i Raggi portano la follia o la morte a chi si arrischia ad usare il potere. E' mia volontà che tu, Adone, debba recarti al cono, nel momento fatidico in cui la stella a sei punte brillerà in questa vigilia di mezza estate! Là dovrai ricevere il Mio amore e il Mio potere. Se riuscirai a sopravvivere a luce e calore, lavorerai per ripristinare le mie terre. I fiumi saranno liberati dalle profondità e il deserto si colmerà di grano e frutti per sfamare tutte le creature ".

Columba: Un ordine atroce! Cosa Le hai risposto?

Adone: ho giurato alla Dea che avrei svolto l'incarico, ho anche chiesto un dono, che in cambio diventerò come Orione che procede attraverso il cielo e che il mio nome sarà onorato in tutta la terra!

Columba: Ahimè! fare un affare con la Dea onnipotente! Sicuramente morirai. Lei ha accolto la tua richiesta?

Adone: Lei ha risposto che qualunque sia il risultato, mi guadagnerò fama immortale! Ci sono stati lampi e tuoni e Lei mi ha lasciato, simile alla luna oscurata da nubi temporalesche.

Columba: è per questo che ho abbandonato la mia casa nei bei pascoli? Ho preferito te ai miei amorevoli genitori e amici. Ti ho sempre assistito come compagna nelle tue folli imprese, pur stando tranquilla nell'ombra. Per amor tuo mi aggiro impigliandomi in alberi e rocce, la veste rialzata alla maniera di Artemide. Ho pianto nel vedere i tuoi cani fare a pezzi le lepri, i timidi daini e il cervo esultante nelle sue alte corna. In verità, ho anche temuto per te quando affrontavi cinghiali feroci e famelici lupi, orsi armati di artigli, e leoni rossi del sangue delle greggi!

Adone: Non temere per me, dolce Columba, e riserva la tua compassione a lepri e daini! Quando avrò ricevuto il Potere del Cono sarò un cacciatore più grande di Orione o addirittura della stessa Artemide.

Columba: empie parole! Artemide sente tutto. Ascolta il consiglio di me, che ti amo veramente, Adone. Attenzione alla forza di Madre Natura. Tu hai trucidato i suoi figli, non per necessità ma per tuo piacere. Lei deve essere vendicata. Non provocarla. Quel fascino che ha impressionato il mio cuore servirà a poco nei confronti di Astarte. Lei ti attira verso la morte, poiché hai accettato la sua sfida con ambizione, e non per piantare le sue terre.

Adone: Amorevole Columba, quando avrò vinto ti sposerò come promesso. Tu potrai piantare il grano per nutrire i nostri figli, e le rose per compiacere le nostre figlie, come si addice a una donna. Io dovrò occuparmi di cose più grandi conquistando nuove terre. La sera s'avvicina. Devo prepararmi per la mia impresa.

Alcyone: Guai a quegli orgogliosi mortali che sfidano la Grande Dea! La dolce Columba si ritira nella sua radura erbosa, là forse passerà la notte in preghiera per il suo amato. Adonis si congeda dal bosco e, al calar della notte, si reca nel deserto da solo. La luna piena sorge, mostrandosi in tutta la sua bellezza. Venite sorelle mie, dobbiamo eseguire la Danza della Luna.

Musica. Le Pleiadi eseguono la Danza della Luna.

Adone: Ora giunge la minacciosa ora di mezzanotte. La luna splende la luce bianca su rocce scoscese, che sono come Titani imprigionati nella pietra, i loro maestosi volti nettamente segnati da orbite vuote e profonde rughe. La sabbia del deserto è come un immobile lago d'argento e il cielo è grigio come il soffice capo delle colombe. (Musica solenne con battiti di tamburo) Ma cosa è quest'oscurità che cancella sabbia e rocce? Mentre mi avvicino si si alza sempre più in alto, inghiottendo il cielo pallido ed eclissando la luna. E' il Cono! Nessun uomo mortale può avere scolpito questa grande opera, piuttosto i Titani, figli di Urano e Astarte! Sono un pigmeo a confronto di questo Pilone. La derisione dei miei amici è migliore della morte? Eppure non posso tirarmi indietro e vivere disonorato. Forse la discesa del Potere è una favola inventata dalle donne per evitare che i loro figli si avventurino tra i pericoli del deserto. Astarte, attendo la tua Forza. Accada quel che accada! Devo tener fede al mio giuramento.

Il gong è colpito 12 volte. Adone si copre il volto e cade a terra.

Adone: Che terribile Luce è questa, che il fuoco ardente! Esso consuma il mio corpo e infuria come un torrente attraverso il mio sangue. I miei occhi non vedono più. Sono sconfitto. Questo è il mio destino, morire. Resta immobile.

Alcyone: Sorelle, ecco la nemesi dei mortali presuntuosi. Eppure proviamo pietà per il bell'Adone. Mentre l'Aurora accarezza con le sue rosee dita il cielo dell'alba, richiamiamo l'anima di Adone con la Danza degli Spiriti. Musica Mistica. Danza. Il popolo del bosco circonda Adone.

Prima donna: Piangete, piangete per Adone! E' morto, il bellissimo Adone! Cantiamo tutte insieme. Che Echo lo ripeta. Le donne ripetono il canto.

Primo uomo: Lamentiamoci per il nostro amico Adone, il grande cacciatore! Che i boscaioli eseguano il lamento per Adone nato da un albero. Che Echo lo ripeta. Gli uomini cantano.

Prima Donna: Chiamiamo Columba, la Sposa del defunto. Piangi per il tuo amato morto, Columba. Taglia i bei capelli  e versa ceneri sul tuo capo. Strappa il tuo velo in due. Piangi con noi per Adone e che Echo ripeta. Vieni, adorniamo il suo corpo con rose e gigli.

Musica.

Columba: (si mostra indossando la corona di stelle e la veste d'argento) Sappiate che io sono Astarte, Dea dell'Amore! (Si china su di Adone e gli mette le mani sulla testa e sul cuore) Adone. Svegliati! Hai dormito troppo a lungo. E' quasi mezzogiorno. Mantieni la tua promessa!

Il Gong è colpito 12 volte. Adone si alza lentamente.

Tutti: Adone è tornato alla vita. Urania non piange più.

Prima donna: donne, gioite! I fiumi scorreranno nel deserto e avremo cereali e frutti per nutrire i nostri piccoli. Non soffriremo più la fame.

Primo uomo: l'amore della Dea per un uomo mortale ha salvato i nostri boschi dall'avanzamento del deserto.

Astarte: Chiamate voi stessi mortali? Lasciate che la vostra anima risplenda come le Pleiadi! Adone, conosci te stesso. Tu che aspiravi ad essere Orione sei in verità il Dio Urano-El-Adon, mio marito, celato in forma umana. La tua penombra pervade il cielo e la terra e tu sei il Signore di tutta la magia. La Mia Luce e il Mio Potere hanno bisogno della Tua forza e della Tua intenzione che il deserto possa ancora fiorire. Ora la nostra vera natura è conosciuta in questa regione, dobbiamo partire per il Cielo, per timore di eclissare coloro che si affaticano sulla terra. Figli miei, imparate dalla nostra storia che un Potere troppo grande acceca e brucia quando è ottenuto ricorrendo alle arti magiche non santificate dall'amore per ogni creatura, tuttavia il coraggio di Adone e la sua fedeltà alla sua Sposa, come Dea e donna, sono stati ricompensati con una vita rinnovata per tutti.

Alcyone: benedizioni si riversano dal matrimonio di Urania-Eloh-Astarte e Urano-El-Adon: 

Il Gong è colpito una sola volta.

Sacerdotessa: amici celebranti, contempliamo il mistero del Cono di Astarte.

Contemplazione

Raggi di vitalità sono inviati. Rapporti. Sacerdote e Sacerdotessa benedicono dolci e vino con cui festeggiare.

Ringraziamento

Si ringraziano  Astarte e Urano.



Fonti: "Una nuova traduzione delle Metamorfosi di Ovidio in prosa inglese", tradotto da Giuseppe Davidson, London 1748, ristampa 1754, pubblicato da J. Robinson, London, 1759. “Bullfinch's Mythology: the Age of Fable, the Age of Chivalry and the Legends of Charlemagne”, Thomas Bullfinch, Spring Books, London, 1967.. "Manuale di Antichità Orientali", Babelon Ernest H. Grevel & Co., London, 1906. "Miti greci Favourite", Lilian Hyde Stoughton, Heath & Co., Boston, 1914. "Juno Covella, Calendario Perpetuo della Compagnia di Iside", Durdin Lawrence-Robertson, Pubblicazioni Cesara, Castello di Clonegal, 1982. "Le Dee della Caldea, Siria ed Egitto", Durdin Lawrence-Robertson, Pubblicazioni Cesara, Castello Clonegal, Irlanda, 1975.

Wesak


Panthea, Iniziazioni e Feste della Dea
Liturgia della Fellowship of Isis
di Olivia Robertson

Part II. La Stella di Ishtar.  Otto Feste Stagionali

Festa del Wesak
Beltaine. 1 - 2 Maggio

Rituale no. 7



ORACOLO DELLA DEA MAHADEVI 


Sacerdotessa: (Invocazione) O Grande Dea, Madre della Trimurti, la Santa Trinità, anima di ogni essere, come possiamo esaltarTi? Con te anche Mahadeva, il Dio Onnipotente è messo in trance che Egli può fare mondi. Tu sei Maha-Sarasvati, Maha-Lakshmi, Maha-Parvati. Triplice Dea, ci guidaci nel nostro cammino verso l'illuminazione che può risvegliare alla beatitudine eterna.

Oracolo: Guarda dentro te stesso e troverai la Luce della Verità, la Buddhi, il Gioiello entro il Cuore del Loto. Invisibile, e tuttavia risplende in ogni creatura. E' la goccia di rugiada appesa a un filo d'erba: brilla negli occhi di aquile e rondini dal volo veloce: scorre in fiumi impetuosi e riposa in rocciose montagne innevate. La beatitudine del Nirvana non è nel passato né nel futuro: così né vani rimpianti né lotte ambiziose in pratiche religiose, la porteranno a voi. Nessuno sforzo per la reputazione di santità è in grado di garantire la vostra consapevolezza. Piuttosto è nel momento che l'Eternità riposa, aspettandoti in un sorriso, in una risata improvvisa, in lacrime di compassione. Se poteste sperimentare un secondo di illuminazione, esso sarebbe vostro per sempre! Il tempo scivola via come un paesaggio che passa per il viaggiatore, a cui sembra di camminare con esso. Ma in realtà il vero Sé sta nel mozzo della ruota della vita. Ponetevi al centro di questo mozzo in totale consapevolezza, e vi troverete in una posizione di forza per il controllo di ciascuna delle vostre vite ogni volta che ruotano in reincarnazioni ciclica.

La vera conoscenza porta buoni sentimenti, il pensiero e l'attività. Il controllo è essenziale. Eppure, come potete controllare voi stessi in linea con il vostro vero Sé, se siete influenzati da passioni passeggere? Il Libero Arbitrio non si deve ottenere, nè attraverso estrema ascesi, né con l'autoindulgenza. Si ottiene con l'incessante esercizio di scelta consapevole tra buona e cattiva condotta. Man mano che vi sviluppate, osserverete che le scelte, diventano sia più difficile che più sottili. Rallegratevi allora, perchè vi state avvicinando alla realizzazione del Sé! se poteste vivere per un minuto in un veritiero, compassionevole modo, trasformereste la vostra giornata e il vostro anno e la vostra vita! Non sforzatevi troppo: altrimenti raggiungerete le stelle e cadrete faccia a terra! Piuttosto combinate le pratiche spirituali con un godimento della Madre Terra. E' pio di memorizzare i nomi e gli attributi di una miriade di Dei e Dee: è anche bene ricordare i nomi dei vostri vicini e dei loro figli, e di rispettare gli attributi di animali, uccelli e piante! Come io sono la Madre Universale, questi sono i vostri fratelli e sorelle e figli. La mente trasmette conoscenza: intuizione e coscienza combinata con l'esperienza produce saggezza.

Sono all'esterno: sono all'interno: io sono l'Amante e l'Amato: io sono il Conoscente e il Conosciuto: io sono l'armonia che riconcilia tutte le cose. ConosceteMi.

Alle porte, Sacerdotessa e Sacerdote con mitre. Le donne con acconciature floreali, ghirlande uomini. Tutti in abiti arancione e giallo e portano fiori.

Sacerdote: Amici, siamo riuniti per celebrare Wesak, il raggiungimento del Nirvana di Gautama Buddha e di sua moglie la principessa Yashodhara. Il Buddha ha trovato l'illuminazione in terra d'India e ha insegnato ai suoi discepoli che anche sua moglie aveva raggiunto il grande Risveglio. Ha viaggiato per il paese predicando aderenza alla verità, la pace, la tolleranza, una società senza caste e la compassione per tutti gli esseri viventi. Ha praticato il vegetarianesimo e il pacifismo. Lui una volta ha dato una risposta semplice a chi aveva chiesto che cosa insegnasse: "fare del bene, astenersi dal male, dire la verità." Possiamo gioire per il raggiungimento della beatitudine da parte di Gautama e Yashodhara ed essere ispirati dal loro esempio! Facciamo processione verso l'altare maggiore per la nostra celebrazione.

Musica di Flauto e tamburo. Processione. L'altare è drappeggiato di rosso e oro, e su di esso sono 8 candele, incenso bruciante incenso e una terrina di latte. Accanto ad essa è un gong. Tavolo con banchetto vegetariano.

Sacerdotessa: (offre incenso) offro incenso a Mahadevi, la Trimurti, che si manifesta in triplice forma come Sarasvati, dea della saggezza, Lakshmi, dea dell'amore e della bellezza, e la Devi che si mostra come Parvati, Durga e Kali, dolcezza, energia e creatività. Le Figlie divine di Mahadevi sono Prajna, dea della saggezza, Kwan-Yin, Dea della Misericordia e la variopinta Tara di dolcezza e di potere. (si rivolge ai celebranti) Ascoltate le parole di Mahadevi: ".... Io sono il Vuoto. Io sono la Felicità. Io sono la conoscenza. Io sono il Non-nato, attraverso Me l'Universo è nato. Io sono sotto, sopra, tutto intorno."  Amici, veneriamo la Dea Mahadevi che risplende come mille soli. Senza di lei, il Dio potente Mahadeva non può muoversi in alcune delle sue forme triple. Come Sarasvati Lei ispira Brahma per produrre i cicli del Tempo. Come Lakshmi Lei induce Vishnu a sognare l'esistenza di mondi, e ad incarnarsi al loro interno. Come Devi Lei incendia Siva con energia in modo che Egli possa rappresentare la Danza della Creazione.

Sacerdote: (offre incenso) io offro incenso a Mahadeva, la Trimurti che si manifesta come Brahma, Vishnu e Shiva. Possenti sono le opere del Dio Che sostiene i vasti Armamenti e che innalza il cielo luminoso e glorioso! Colui dalle Tre teste vede come se fosse vicino. Nessun uomo può nascondere le sue colpe, il Dio sa tutto. Dovesse fuggire lontano oltre il cielo, egli non potrebbe sbarazzarsi di quel Dio che con mille occhi sorveglia questa terra. O ascolta questa nostra invocazione, Mahadeva, sii propizio ora; desiderando beatitudine, invochiamo Te! Dove c'è la luce etterna, in quel immortale mondo imperituro ponici. Dove la vita è libero nei trentatré cieli, dove tutti i mondi sono raggianti, lì rendici immortali. Dove ci sono felicità e gioia, liberaci dal peccato, rendici immortali!

Sacerdotessa: Nel segno della nostra gioia per l'arrivo della primavera, offriamo i nostri fiori!

Fanciulla: (offre fiori) O Mahadevi, quando sei richiamata dalla mente in difficoltà, tu rimuovi la paura da noi. Quando siamo felici ci concedi pensieri piacevoli. O dissipatrice di povertà, di dolore e paura, apri il tuo cuore sempre amichevole, che dona amore a tutti! Donaci amore felicità e abbondanza per questa primavera.

Fanciullo: (offre fiori) o Dea dagli occhi di Loto, con il volto affascinante come la luna e sempre gentile, Tu sei bella come l'oro fuso, come il sole e la luna! Dea con il fuoco negli occhi, ornata sulla fronte con la mezzaluna,ispiraci con il dono di creare bellissime opere d'arte.

Sacerdote: che le nostre anime possono essere ispirate con comprensione spirituale, testimoniamo il mistero del gioiello all'interno del Loto! Il gong suona due volte.

Mistero del gioiello entro il Loto

Attori: Gautama in veste zafferano, la spalla destra nuda, tiene il bastone e ciotola per l'elemosina. Yashodhara in sari nero e giallo e velo color zafferano. Maya con diadema di pietre preziose, sari viola e oro, e gioielli. Gandharva in abiti dai colori vivaci, giovani uomini inghirlandati, ragazze incoronate di fiori. Yashodhara è seduta, velato.

Entra Gautama appoggiato al bastone.

Yashodhara: monaco Venerabile, vedo bene che hai viaggiato in lungo e largo. Siedi e accetta ristoro dalle mie mani!

Gautama: Compassione così liberamente offerta, senza la necessità che io chieda l'elemosina è davvero benvenuta, sia per la materia che per lo spirito. Ho infatti viaggiato per 45 anni e sono stato raramente seduto durante luce del giorno. (Si siede a gambe incrociate) Che posto è questo, così ben ombreggiato da alberi che proteggono dal bagliore del sole spietato?

Yashodhara: Sei in Kusinagara, paese del Mallus. Guarda i contadini qui intorno si meravigliano perché questo boschetto di alberi di Sal fiorisce fuori stagione! Tra di loro si dicono che un grande miracolo sta per accadere.

Gautama: (la guarda attentamente) Se non fossi una donna di almeno 40 anni più giovane di me, direi che la tua voce mi ricorda mia moglie, la principessa Yashodhara, che da tempo ha lasciato questo mondo illusorio!

Yashodhara: L'udito non ti inganna. (Toglie il velo) Ecco la mia faccia! Sono Yashodhara. Io son colei che appare ai giusti alle porte della morte. Gautama, dovrai lasciare questa vita oggi, quando il sole tramonta dietro questi alberi.

Gautama: In questa degenerata età del Kaliyuga accetto la morte con tranquillità. Ma prima, dammi il tuo latte.

Yashodhara presenta scodella di latte a Gautama, che beve.

Yashodhara: E' consuetudine per lo spirito in partenza farmi delle domande. Cosa vorresti sapere?

Gautama: Perché sei stata così a lungo in silenzio?

Yashodhara: Quando dissertazione intellettuale distrae la mente, mi ritiro.

Gautama: Perché ti sei velata in modo che nessun uomo può vedere?

Yashodhara: Non sono io che mi nascondo, il velo è formato dalle impurità della mente.

Gautama: Perché ti trattieni ad aiutare i peccatori, i malati e l'anima stanca?

Yashodhara: Rispondo a tutti coloro che invocano Me dal cuore. Ma pochi sono disposti a pagare il prezzo per il mio aiuto, la rinuncia all' egoismo.

Gautama: Ho capito. Vuoi domandarmi qualcosa?

Yashodhara: Certo. Perché permetti ai devoti di venerarti come un Dio attraverso centinaia di statue che essi fanno di te?

Gautama: Non ci sono statue del Buddha. L'ho proibito. Quello che vedi sono i giocattoli per i giovani.

Yashodhara: Perché insegni agli uomini ad abbandonare le loro case le mogli e i bambini per diventare monaci? Le cisterne per l'acqua sono asciutte, i canali sono interrati, i campi non sono stati arati. Le persone sono affamate.

Gautama: ho insegnato la via di mezzo tra ascetismo e l'eccesso. Questi che trascurano la terra non sono seguaci del Buddha.

Yashodhara: Perché hai abbandonato la Divinità, e hai negato l'anima e il paradiso?

Gautama: ho solo dissipato illusioni, le ombre delle Divinità, non la loro Essenza divina: l'anima falsa dei desideri, non la vera Anima: fantasie di paradiso, non il Cielo vero della realtà eterna.

Yashodhara: Vedo che il tuo spirito è pronto.

Gautama: Prima di lasciare questa terra vorrei cercare un rimedio per l'uso improprio dei miei insegnamenti.

Yashodhara: Io stessa vorrei trovare una cura per il mio rifiuto della terra, lasciando i miei figli a peccare e soffrire. Abbiamo raggiunto la Buddità, ma questo non ci rende onniscienti. Più ampio è l'orizzonte, maggiore è la misura dello sconosciuto. Cosa sa un Insegnante più della la madre che lo portava? Invochiamo la tua madre saggia, la regina Maya.

Gautama: invoco l'Eterno, l'Informe. la forma della Madre di questo universo che ha preso le sembianze di mia madre Maya. Vieni da noi Tu che sei il trionfo dello spirito sulla materia, Dissipatrice di miserie e sventure, Apportatrice di ogni conoscenza, tranquillità e bellezza, Madre Suprema, bella come il loto. Tu che sei la forma della Regina dell'Universo, la Protettrice, la Benevola, ispiraci a portare il bene a tutti.

Yashodhara: Vieni a noi, Coleii che Brahma del sedile di loto onora, che provoca la trance super-cosciente di Vishnu. Tu che sei l'anima di ogni cosa, vieni a noi che vorremmo salvare l'umanità dalla ignoranza e dal male.

musica indiana. Maya si rivela. Gautama e Yashodhara si alzano.

Maya: Io sono Tua madre, Gautama, e la tua, Yashodhara, e prendono le sembianze di Maya che tesse la stoffa dei sogni. Sono Mahadevi Che si manifesta con Luce incommensurabile, di forma e di attività al di là della comprensione del pensiero; il substrato di tre mondi. Io sono l'incarnazione della Verità, Coscienza e Beatitudine e i tre poteri, Volontà, azione e conoscenza, che sono al di là di nascita e morte. Ogni volta che il male prevale sul bene, le divinità scendono in incarnazione, perché  la libera scelta può essere concessa a tutte le anime. Dopo l'era del regno di violenza e crudeltà determinata da passioni turbolente, un era dei pesci porta con sé le virtù della compassione, la calma e la nostalgia per il cielo. Ma in risposta alla tua domanda, anche le virtù possono essere utilizzate abusivamente e allora la debolezza potrebbe rimpiazzare la compassione; inerzia sostituire l'immobilità e la nostalgia per il cielo distorcersi in fanatismo religioso. Ma il gioiello di luce della Verità che è il Sé spirituale si illumina nei cuori di coloro che veramente seguono i tuoi insegnamenti, Gautama, ed essi raggiungeranno il Nirvana, la beatitudine eterna. Non è da te chiedere il numero, vorresti evitare di aiutare gli altri, perché solo pochi possono beneficiare? I tuoi insegnamenti prevarranno per duemila cinquecento anni. La tua influenza, Yashodhara, apparirà alla fine dei tempi e alla venuta del segno del portatore d'acqua. Tu porterai armonia con la Natura. Il tuo velo sarà scostato, e tu brillerai come le stelle! (Joyful Music.) Tu neghi le Divinità? Questo non è possibile. (Maya alza le braccia.) Yashodhara e Gautama, sappiate che siete i noni Avatar della dea Lakshmi e del dio Vishnu! I Gandharva  si rallegrano alla vostra apoteosi.

musica indiana. Danza dei Gandharva. Essi inghirlandano Gautama e Yashodhara.

Maya: figlio Mio, è il momento del tuo riposo, Gautama.

Gautama si stende su un fianco, testa sorretta dalla mano. Yashodhara poggia il velo su di lui. Gandharva li circondano.

Maya: Gautama e Yashodhara hanno lasciato questa terra e sono tornati ai trentatré paradisi tra le stelle. Torneranno a mietere il raccolto alla fine dell'era dei Pesci. Scenderanno con il Dodicesimo avatar di Lakshmi e Vishnu dell'età dell'Acquario.

I Gandharva si ritirano. Gautama si alza. Lui e Yashodhara stanno in piedi su entrambi i lati di Maya, tutti e tre con le braccia allargate in segno di benedizione. Il Gong è colpito una sola volta.

Fine del Mistero




Sacerdotessa: Aum Mani Padme Hum. Amici, meditiamo sulla Luce Interiore della Verità, il Gioiello entro il Cuore del Loto.

Meditazione

Raggi di pace e di forza vengono inviati. I report sono condivisi. La Sacerdotessa e il Sacerdote ringraziano Maha Devi e Maha-Deva. Si festeggia, i fiori vanno a coloro che sono in ospedale. Il cibo è condiviso con gli animali e uccelli.



Fonti: "Immagini di Devi in ​​Pahari Paintings", Chhote Bharany, prefazione di C. Sivaramamurti, Clarion Books, C-36 Connaught Place, New Delhi, 110 001 India, 1984. Veronica Ions "mitologia indiana", Paul Hamlyn, London, 1967. "I Veda", Max Muller Frederick, Indological Book House, POB 98, Ck 31.110 Nepali Khapra, Varanasi, India, 1969. "Le Dee di India, Tibet, Cina e Giappone", Durdin Lawrence-Robertson, Pubblicazioni Cesara, Castello Clonegal, 1976. “Real Tripitaka and Other Pieces”,, Arthur Waley, George Allen & Unwin Ltd., Londra, 1952. "Monachesimo", Wu Ch'eng-en, tradotto da Arthur Waley, George Allen & Unwin Ltd., Londra, per Penguin Classic Books, 1961.