"Grazie a Te nostra Sacra Madre Iside per il tuo Amore, Bellezza e Verità che ci circondano ora e sempre. "

domenica 11 marzo 2012

Mistero di Demetra e Persefone


Dea, Riti e Misteri della Dea
Liturgia della Fellowship of Isis di Olivia Robertson
Il mistero di Demetra e Persefone

Rituale n. 10
ORACOLO DELLA DEA DEMETRA
ORACOLO DELLA DEA PERSEFONE 




Invocazione: Regale Demetra, Signora della Spada d'Oro e delle splendide messi, Che produci le stagioni e che porti piacevoli doni, elargisci a noi, dal Tuo cesto di grano i semi della saggezza.


Oracolo della Dea Demetra attraverso la sua sacerdotessa

Un chicco di grano è raccolto in silenzio. Il Maestro trasmette la conoscenza: lo studente attraverso la meditazione riceve ciò che è dato, e attraverso la comprensione interiore trasmuta la conoscenza in saggezza. Questo è l'insegnamento perenne di Eleusi. Ciò che era vero è sempre verità, ma nel corso dei cicli la conoscenza si manifesta in modi diversi. Guarda al passato e conoscerai il futuro: poiché il futuro è sepolto nel passato, e il passato attraverso l'azione nel presente determina il futuro.


Invocazione: Vieni a noi, Persefone, Fanciulla di Primavera: dea dell'Olimpo. Regina delle anime nell'Ade. Elargisci a noi  la benedizione delle Divinità superiori: stai con noi quando ci troviamo ad affrontare i Misteri degli Abissi.

Oracolo della Dea Persefone attraverso la sua sacerdotessa
Ascoltate le mie parole con l'orecchio interiore: e guardate con l'Occhio della Visione. Il seme cade dalla pianta in profondità, là dove trascina in sé l'elemento della crescita. Quando arriva la primavera la pianta cresce attraverso la terra nell'aria luminosa. I grandi alberi e i fiori piccoli selvatici nello stesso modo portano i loro doni di colore e di profumo e buon cibo. Gli uccelli fanno i loro nidi nei rami e le api e le farfalle sono incantate dai tanti fiori colorati. Ma quando l'autunno arriva poi che dire delle piante e dei fiori? I loro semi cadono nella terra scura, come ho fatto io: e sono rinati sulla terra, come è stato per me. Ma il loro vero Io gode della bellezza eterna con Demetra e tutte le Divinità: come faccio io, ora e per sempre.

Mistero di Demetra e Persefone

Due altari sono posti alle due estremità del tempio. Verde, Sud e Nero, Nord. Sull'altare verde vi sia un paniere di spighe di grano e cereali e una tazza di un infuso di menta e di farina d'avena o orzo. Dinanzi all'altare fiori sparsi. Sull'altare nero melograni e mele, e pietre multicolori. Se si è all'aperto, un fuoco può essere acceso tra gli altari per Ecate, ed un altro presso l'altare nero. Questi fuochi possono essere rappresentati da carboni ardenti. Ecate ha una torcia, se all'aperto, o una candela bianca, se all'interno. Un cane può rappresentare Cerbero.

Neofita: Venerati sacerdote e sacerdotessa, ascoltate la supplica di Demofoonte: "Quando ero un bambino la madre terra Gaia mi ha rifiutato l'iniziazione della Olimpica Demetra. Lei lo ha fatto attraverso la persona di mia madre, la regina Metaneira. Ora che sono cresciuto chiedo che mi sia concessa l'iniziazione di entrambe le Dee del Cielo e della Terra ".

Sacerdotessa: L'anima si risveglia quando la crisalide si rompe. - Nessuno può sapere in quale ora. Eppure testimonia il mistero della Madre e della Figlia che la tua mente può comprendere e la tua anima esserne nutrita.

Sacerdote: Con l'occhio della visione ci troviamo sulla Piana di Enna in Sicilia. Ecco il possente monte Etna, con le pendici rivestite di alberi, prima che la Madre Terra lo facesse a pezzi con sue Fiamme interiori.

Persefone danza con le sue amiche.

Sacerdote: La Kore, Persefone, raccoglie fiori e gioca con le figlie di Oceano. Leucippe, Phaeno, Electra e Ianthe girano in un labirinto con Rodi e Melita delle isole fragranti. Lache, Calliroe e Melobosis raccolgono fiori con Tyche, Ocyrhoe e la gentile Cryseide. Ianeira, Acaste e  Admete intrecciano le mani con la rosea Rhodope del sandalo perduto. Pluto, Calypso e  Styx danzano con Galaxaura, mentre Pallade che suscita battaglie cerca le frecce di Artemide.

Persefone: Bello è questo amabile prato verde sul pendio della piacevole montagna! Soffici crochi si mescolano con iris e giacinti, con rose e gigli meravigliosi da vedere, e il narciso che la terra spaziosa fa crescere giallo come un croco. Ma che cosa è questo fiore raggiante, una cosa la cui vista provoca timore agli Dei immortali o agli uomini mortali? Dalla sua radice sbocciano un centinaio di fiori, e profuma più dolcemente, in modo che in alto tutto il cielo e la terra intera e il mare salato si gonfiano ridendo di gioia! Persefone coglie il fiore.

Sacerdote: E la ragazza si protende con entrambe le mani per prendere il grazioso giocattolo. Ma si aprì la terra dalle ampie strade, e ne emerse il Dio Ade, Ospite di Molti, con i suoi cavalli immortali. Lui la sollevò sul suo carro d'oro, e la portò via verso il suo regno oscuro di Ade, che confina con i temibili Fuochi della Madre.  
Ade viene avanti e la porta all'altare nero.

Sacerdote: Ecco Persefone è stata rapita lontano a causa del piano oscuro di suo padre Zeus, il Figlio di Cronos. Ade la nasconde negli Inferi. La Dea del Frumento Dorato, Demetra  dalla bella corona, non sa nulla dell'accaduto, e con profondo dolore ricerca la figlia giovinetta.

Demetra: Per nove giorni ho cercato di Persefone, e tutto invano. Cercherò di lei nella sfera del sole. "Helios dai raggi splendenti, hai visto mia figlia Persefone dalle belle caviglie tra le Tue greggi dal vello d'oro nel cielo blu?"

Helios: Nobile Demetra, la Kore non si trova nella Mia Sfera. Con il Mio Occhio d'Oro ho visto tua figlia portata via dal cupo Ade, Signore di molti, fratello di Zeus Olimpio.

Demetra: Ahimè! Quindi Ella è perduta al giorno luminoso e al mio regno fiorito. Chiederò l'aiuto di Ecate dalla chioma luminosa nella Sfera della Luna. (Demetra si allontana dall'altare verde in direzione di Ecate.) Ecate dei Crocicchi, tu hai visto dove il Signore delle Ombre ha portato mia figlia, la fiorente Persefone?

Hecate: Ho una Triste notizia per te, Demetra coronata d'oro. Dalla mia sfera della Triplice Luna ho visto la Kore trascinata in basso, non so dove.

Demetra: Dea luminosa vestita di bianco, dammi un tizzone della Tua Luce e cercherò mia figlia nel tenebroso mondo sotterraneo.

Demetra stende un velo sopra la testa e il viso. Ecate le consegna la sua torcia o candela. Demetra si avvicina all'altare nero.
Caronte: Chi cerca ammissione agli Inferi?

Demetra: Io sono l'afflitta Demetra. LasciaMi attraversare lo Stige. Che il segugio dell'Ade, Cerbero, si faccia da parte.

Caronte: Attraversa lo Stige, in virtù delle Tue lacrime amare. Supera Cerbero per via del tuo profondo dolore.

Demetra passa oltre Caronte e arriva di fronte all' altare nero. Ade la affronta.

Ade: benvenuta nel Mio oscuro reame, Demetra, sorella mia. Cosa conduce Te, Dea di frutti, alberi e grano in questo luogo ai confini dei fuochi della Madre Terra.

Demetra: vengo per Mia figlia, la Kore. Fratello di Zeus, rilasciala.

Ade: Ella verrà con Te.

Persefone appare con il capo e il viso velato e con una vipera ad incoronarla.

Demetra: Figlia mia, lascia questo posto lugubre e il suo Re dalle sopracciglia nere. Ritorna con Tua Madre alla piana di Enna e alle Figlie di Oceano.

Persefone: Qui sono io la Regina. Io governo questo regno con i suoi tesori sepolti di conoscenza e i suoi variopinti gioielli di potere. Qui voglio restare.

Demetra: Persefone, porgi l'orecchio al mio lamento. Da quando sei caduta attraverso la fessura aperta nella terra, una cupa desolazione copre la piana di Enna. I Fuochi della Madre sgorgano dalla montagna e il fumo amaro degli Inferi offusca l'aria, e si diffonde sulla terra dalle ampie strade. Silente è la primavera. Senza la Tua presenza, gli uccelli cadono in volo.

Le erbe appassiscono e il grano bianco non può crescere. Amari sono i pozzi e i corsi d'acqua, e i fiori non fioriscono più. Le navi percorrono le loro rotte attraverso i pesci avvelenati. Vacche e tori e pecore muoiono di fame insieme all'umanità. Nessuna creatura vivrà senza di te. Nessuno può vivere senza un'anima.

Persefone: Abbandono la Mia corona. Tornerò alle pianure desolate.

Ade: Abbi pietà, Persefone, mia Regina. Le Ombre dolenti qui non possono vivere senza di te. Che sono tutte le ricchezze sepolte della conoscenza e i lucenti gioielli di potere senza un'anima? Resta con noi figlia dell'Elysium.

Persefone: resterò con le Ombre e porterò loro la gioia.

Ade: In segno di ciò mangia questi semi. Il seme della saggezza si è sviluppato nell'abisso.

Persefone mangia un seme da un frutto offertole da Ade.

Demetra: Persefone ha mangiato il seme fatale. Ora è perduta per il Cielo. Invocherò in mio aiuto gli Dei dell'Olimpo.

Demetra con la sua torcia fa il segno del disco alato. Hermes viene a lei dal verde altare, portando la sua bacchetta alata.

Hermes: Ascoltate il saggio consiglio di Zeus e della Regale Hera. L'Armonia è mantenuta con l'Equilibrio. Che Persefone trascorra un terzo del cerchio dell'anno con Ade negli Inferi. Là regnerà nel nome della Madre. Per un terzo abiti come Psiche sulla verde terra. Per un terzo può abitare nel cielo dell'Olimpo, come una Farfalla celestiale risvegliata dalla sua crisalide.

Demetra: Così sia. Si toglie il velo.

Ade: “Torna, Persefone, presso tua madre dallo scuro peplo;
Vai e mantieni un sentimento benevolo nel Tuo cuore verso di Me: poichè non sarò per te uno sposo indegno al cospetto degl'immortali io che sono Adoneo, fratello di Zeus e Poseidone; e quando tornerai quaggiù, regnerai su tutti gli Esseri che vivono e si muovono nell'Abisso e avrai fra gli immortali gli onori più grandi.

Persefone gli dà la corona e toglie il velo. Demetra la abbraccia e ritornano verso l'altare verde.

Sacerdote: e Demetra si slanciò, simile ad una Menade che discende un monte ombroso di selve, e Persefone corse verso la madre e Le gettò le braccia al collo, stringendosi a Lei. E quando Madre e figlia tornarono alle pianure, la primavera giunse su tutta la terra. Enna, Rharus e Nysa, una volta terre ricche e fertile di grano, si stendevano sterili e completamente spoglie. Ma appena divenne primavera, si ricoprirono di lunghe spighe di frumento e il loro ricchi solchi solchi erano carichi di grano. E Demetra dalla bella corona evocò il canto degli uccelli: e gli animali e l'uomo ritrovarono la salute: e frutti scaturirono dalle Terre desolate. I Veleni si allontanarono dai pozzi e dei mari. Ed ecco, il fumo acre non giunse all'azzurro cielo, né soffocò le greggi d'oro di Helios.

Demetra dà il cesto alla Sacerdotessa.
Sacerdotessa: Demofoonte, i tuoi occhi hanno visto le due dee. (Lei gli dà del grano dal cestello.) Prendi questo grano dal Cesto di Demetra. Una spiga di grano è raccolto in silenzio. (gli dà l'infuso.) Prendi questo Cibo Sacro di Menta e frumento dalla dea Demetra e che possa risvegliare la tua anima alla vita eterna. (sparge del grano sul terreno.) Che tutti gli esseri siano benedetti da Demetra e dalla generosa Madre Terra Gaia.

Sacerdote: Meditiamo sul mistero di Demetra e Persefone.

Meditazione

Sacerdote: Beati sono quelli che con timore ispirato e reverenziale amano liberamente le Dee. Fanno inviare Plutone come ospite, Plutone, che dà il tesoro nascosto degli Abissi a tutti coloro che cercano. Signora, Che regali buoni doni, Che porti le stagioni, Regale Deo, sii clemente, Tu e Tua figlia, Persefone interamente bella, e dacci la confortante Beatitudine del cuore, ora e sempre.




Fonti: "Esiodo, Inni omerici, frammenti del ciclo epico, Homerica", tradotto da Hugh G. Evelyn-White, Loeb Classical Library no. 57, Harvard University Press, Cambridge, e William Heinemann, London, 1959. "Eleusis, immagine archetipica di madre e figlia", Carl Kerenyi, Routledge e Kegan Paul, London, 1967.

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