"Grazie a Te nostra Sacra Madre Iside per il tuo Amore, Bellezza e Verità che ci circondano ora e sempre. "

sabato 21 aprile 2012

Magia di Giove ed Hathor


Urania, magia cerimoniale della Dea
Liturgia della Fellowship of Isis  di Olivia Robertson

Parte III. Magia Planetaria 

Magia di Giove ed Hathor


Rituale no. 9


ORACOLO DELLA DEA HATHOR

Sacerdotessa: (Invocazione) Adorabile Hathor, Benevola Madre di tutte le creature, Dea dell'amore e risate, siamo orfani di te. Ci siamo allontanati dalla Tua gioia che ci chiama attraverso tutta la Natura per ritornare di nuovo alla Tua piacevole generosità. Dacci felicità e amore, salute e abbondanza.

Oracolo: Poichè mi chiedete per questi doni, li riceverete. Per lunghi e difficili secoli voi, miei cari figli umani, avete cercato la conoscenza e l'autorità, la forza e santità, nella convinzione che ottenere questi difficili miglioramenti vi avrebbe reso come le Divinità. Ma anche se è bene essere potenti, senza amore e felicità voi non siete nulla. E questo amore non è una passione strana e terribile che potrebbe strapparvi a pezzi, come avviene quando si è repressi o maltrattati: è piuttosto la gentile benevolenza che non solo cerca il bene per gli altri ma anche per se stessi. Infatti chi vorrebbe essere la vittima del sacrificio di un altro?

Vera amicizia e matrimonio è condividere le cose buone, come l'abbondanza, le risate e la pace. In passato voi furbi e laboriosi avete viaggiato sulla terra per convertire altri alla vostra civiltà puritana, ma avete reso milioni di uomini miseri e sradicati dal loro modo di vivere. Non è per niente che io sono raffigurata con il disco solare tra le corna di una mucca. Non disprezzateMi in questa forma, perché come mucca ho quattro zampe e posso dormire in piedi, mentre gli umani bipedi soffrono di squilibrio.

Io do il Mio latte con generosità e ho la saggezza di rimanere dove sono, sia a mangiare l'erba o in meditazione, che è quello che voi chiamate a ruminare. Voi andate troppo in giro nelle vostre menti e con i vostri corpi. Siate pacifici. Siate felici. E in questo modo, attraverso la dolcezza, troverete il potere; attraverso la quiete, progredite, e vivendo pienamente ogni momento, avete abbondanza per tutti i tempi. Sappiate che Giove stesso appare come un toro, così come Serapide.

Eppure nessuno di questi Dei, né io stessa, che ci manifestiamo in queste forme animali deriviamo la nostra forza e salute uccidendo e mangiando i Nostri simili. Voi mi chiedete la salute. Fate altrettanto. Siate felici! Perché se siete felice ora - siete felice per sempre. A gioire nell'Eterno Adesso è il Mio segreto. Il Mio Amore dimora, perché è l'Amore della Madre di Tutti.

Sull'altare, drappeggiato in oro, ci sono 4 candele accese, un contenitore con l'incenso acceso, uno specchio, un calice di vino rosso, piccole pietre di sole gialle e uno scettro d'oro con una pietra viola nella parte superiore. Due Maghe indossano la Corona di Hathor, (il disco solare tra le corna di mucca), e abiti verdi e oro. Due Maghi indossano corone di alloro, e vesti verde e oro.  I praticanti indossano corone e abiti verdi e oro. Il primo praticante è vestito di bianco.

Primo Mago: Compagni seguaci degli Dei Olimpi, eseguiamo la magia cerimoniale del possente pianeta Giove e delle sue lune. Possiamo noi ricevere i doni planetari di sovranità, nobiltà, amicizia e successo.

Prima Maga: Per godere di noi stessi con piena espressione abbiamo bisogno di governare con amore, di essere generosi nel successo, di riconoscere la nobiltà negli altri e di condividere l'amicizia con tutti gli esseri. Per questa espressione interiore di Giove abbiamo bisogno di rivolgerci alla dea egizia dell'Amore e della Gioia, la Grande Hathor. I Sacerdoti d'Egitto dichiararono a Solone il Saggio che i Greci erano come bambini intelligenti. Gli egiziani veneravano la saggezza del cuore.

Primo Mago: Che Giove ed Hathor siano invocati. (traccia il segno di Giove nel sud-ovest, offre incenso) Offro incenso al Dio Giove. Possente Giove che impugni l'Egida, il Tonante, Apportatore di potere e risa, concedici grandezza e maestà. Dacci il Tuo dono di penetrare in tutte le creature, perché l'amore è realizzato solo attraverso l'identità.

Secondo Mago: Giove cambiò la sua forma molte volte per amore delle donne. Minerva, figlia di Giove e di Metis, illustrò le metamorfosi del padre in un grande quadro ricamato in lana. Un'aria di maestà emana dalla Sua interpretazione di Giove come Monarca dell'Universo. Lei raffigurò Asteria alle prese con un'aquila che l'aveva afferrata, e Leda giacere supina sotto le nivee ali di un cigno. Aggiunse nella sua opera l'immagine di come Giove, sotto forma di satiro, donò alla fiera Antiope una coppia di gemelli, e di come, con le fattezze di Anfitrione, godeva di Alcmena: di come, cambiato in pioggia d'oro, sedusse Danae, e di come la figlia di Asopo Lo percepì in una fiamma scintillante. A Mnemosyne, Memoria, apparve nelle vesti di un pastore e a Dione come un serpente maculato.

Prima Maga: Era la Dea nella donna quello che Giove sempre cercava. E Lei è Hathor e Giunone e tutte le Dee. Perchè sappiate che c'è una trasformazione della Dea per ogni cambiamento del Dio, che sia Egli Giove, Pan o Proteo. Conosciamo Hathor ed Io come mucche, Muth come avvoltoio e Kundalini come una fiamma di fuoco.

Seconda Maga: (traccia il segno di Hathor e offre incenso) offro incenso alla dea Hathor! Ascolta le parole della tua Sacerdotessa, come ti evocavano gli antichi nelle sacre scritture, 'l'uscita alla luce del giorno'. "Hathor, Signora di Amentet, Signora di Ta-Tchesert, Occhio di Ra, bella di faccia nella barca di milioni di anni, la dimora della pace, Creatore di legge nella barca dei favoriti, noi lodiamo Hathor, la signora di Amentet, e rendiamo omaggio a Mehurit. Le porte del cielo sono aperte per noi, le porte della terra sono aperte per noi, e il primo tempio è stato accessibile per noi. Ecco, noi siamo custoditi e curati, noi siamo liberati ".

Prima Maga: "mi inginocchio davanti al Dea Hathor che siede su un albero. Io adoro la Dea nel suo santuario. Ho acquisito padronanza sul mio cuore. Ho acquisito la padronanza del mio seno. Ho acquisito padronanza di tutto il corpo. Ho acquisito la padronanza dell'aria. Ho acquisito la padronanza sulle cose che è stato ordinato di fare sulla terra. In un luogo pulito mi siedo per terra sotto il fogliame della palma da dattero della Dea Hathor, che abita nel Disco spazioso quando avanza verso Annu, ed ho i libri delle parole divine del Dio Thoth. Io mi porrò nel percorso del vento come una guida che è ben preparata. "

Seconda Maga: Siamo viaggiatori puri. Ecco, O Ahi, Ecco, O Ahi. lasciaci essere tra coloro che seguono la dea Hathor.

Primo Mago: Le Parole di Potere sono state pronunciate. La magia è cominciata. Chi di noi metterà in atto le quattro trasformazioni della Donna che ottiene i doni del pianeta Giove?

Primo Partecipante: io reciterò questi ruoli così che possiamo condividere questi doni.

Prima Maga: E' necessario che tu viaggi a ritroso nel tempo fino all'Età dell'Oro. Ad ogni sarai una donna che Giove ha amato, cambiando la sua forma apparente.

Primo Partecipante: Mai! Come potrò sopportare l'ira del Dea Giunone che perseguitò queste donne e la loro prole con ferocia senza precedenti?

Prima Maga: Come? essendo Giunone!

Primo Partecipante: io, un umile mortale? Impossibile.

Prima Maga: Non è così. Attraverso la Dea Hathor, riceverai la saggezza del cuore per poter riconoscere il Dio in ogni differente creatura. E così facendo agirai virtuosamente, perchè ricevere il Dio è anche accettare di sua moglie Giunone. Infatti i due sono una cosa sola. Abbi coraggio! Olimpi, esseri umani e tutte le creature, che siano tori o cigni o serpenti, siamo tutti figli della nostra Dea Madre. Fidati di Hathor.

Primo Partecipante: possa Hathor benedirmi ed ispirarmi.

Secondo Mago: La tua prima trasformazione è la più vicina nel tempo, nella nostra Età del Ferro. Ti identifichi con Elena, figlia di Giove e di Leda che il saggio chiamò Nemesis. Leda dalla folta capigliatura, dopo la sua beata unione con Giove, sotto forma di cigno, diede alla luce due uova d'oro. Dal primo uscirono Gemelli, Castore e Polluce. Il secondo portava un terzo figlio, Elena, una meraviglia per gli uomini.

Alcuni dicono che Hermes, in obbedienza alla volontà di Zeus, rapì Elena e la portò in Egitto, affidandola a Proteo, il re degli Egiziani perché la nascondesse. Poi creò un simulacro di Elena come Regina di Sparta e fu questo simulacro che Paride rapì e portò a Troia. Che Helen scegli di essere, la fatale Elena che ha causato la guerra di Troia, o l'Elena che ha soggiornato in silenzio in Egitto a meditare nel tempio di Hathor?

Primo Partecipante: Per molte vite ho vissuto pienamente come una donna, amorevole e premurosa, sposandomi e generando figli. Tale è il modo delle donne. Ma ora cerco una nuova vita di successo. Un cigno è la creatura più bella della natura, scivola facilmente attraverso la vita e si specchia in acque tranquille. La mia anima desidera galleggiare in alata bellezza, lontana dalle cure terrene. Scelgo di meditare nel tempio di Hathor.

Mago 2: Ah, ma chi era la vera Elena?

Primo Partecipante: Me stesso in Egitto! Perchè la mia anima era lì, mentre il mio corpo, che non è altro che un simulacro mortale, diede alla luce figli di Paride a Troia. Dove è l'anima, c'è vera espressione.

Musica. Beethoven "6" o "8" Sinfonia, Mozart "Sinfonia Jupiter" o "Jupiter" di Holst  sono adatti.

Secondo Mago: Accetta questo specchio. Hai ottenuto l'elemento Acqua, il successo che viene da una bella tranquillità. Da ora in poi hai il dono di attirare tutti gli esseri a te grazie alla bellezza della tua anima. Il tuo viso brillerà come brillava quello di Elena, che indossava un gioiello sulla fronte, da cui emanava luce perpetua. Ma ricorda che Hathor appare anche come una mucca e  ippopotamo. La bellezza risiede nell'anima di ogni creatura.

Primo Mago: Spostati indietro nel tempo all'Era del Toro, e impara della tua seconda trasformazione, come Europa, figlia di Agenore, re di Tiro. Sulla riva del Sidonia la figlia del potente monarca era solita divertirsi, accompagnata da un corteo di vergini di Tiro. Il grande Giove si innamorò della bella principessa. Maestà e amore, ma anche discordia, né può continuare a lungo nella dimora stessa.

Egli dunque, il Padre e Sovrano degli Dei, la cui mano destra è armato di tre lampi, che con un cenno scuote l'universo, lasciando da parte la dignità dell'impero, prende le sembianze di un toro, e mescolandosi con un mandria presso la riva, muggisce, e saltella sull'erba tenera. Il suo colore è quello della neve non macchiata dal calpestio dei piedi nè dalle raffiche del vento del sud che rilasciano acqua. Il suo collo si erge in rotoli di grasso, e la doppia giogaia è appesa tra le spalle. Le corna sono davvero piccole, ma come si potrebbe credere che siano state lucidate a mano, e più trasparenti della gemma più brillante. Nessun nastro sulla sua fronte, i suoi occhi non hanno nulla di formidabile, ma ogni sguardo esprime la pace.

Mago 2: La figlia di Agenore ammira la sua bellezza, e si meraviglia che Egli non minacci di attaccare. In un primo momento ha paura di toccarlo, sebbene sia così docile, ma ben presto si avventura più vicino, e porge fiori alla sua bocca bianca. L'amante gioisce, e finché Egli può godere il piacere sperato, le bacia le mani; scarse, ah scarse fa a rimandare il riposo. E ora lui esulta e gioca nel verde dei prati: ora rotola il suo corpo bianco nella sabbia gialla, e osservando che le paure di lei se ne sono andati, offre a volte suo petto per essere accarezzato dalla sua mano vergine, china a volte sue corna in ghirlande floreali.

Primo Mago: E ora la principessa, non sapendo da chi è incalzata, con coraggio gli sale sulla schiena. Il Dio dolcemente avanza dalla terra e dai prati verso il mare, e prima con portamento ingannevole tuffa i suoi zoccoli tra le onde. Quindi ancora più furtivamente, si immerge improvvisamente, e porta il Suo premio nel mezzo del mare. La ninfa spaventata guarda indietro verso la riva che aveva lasciato. Con la mano destra si afferra al Suo corno, l'altra è poggiata dietro, sulla Sua groppa. Le sue vesti scompigliate sono gonfiate dal vento, svolazzano come uno strascico dietro di lei.
Primo Mago: Il toro portò Europa a Creta, dove assunse la forma di un uomo e la corteggiò. La ninfa acconsentì, sebbene una volta avesse voto di nubilato perpetuo. Gli diede tre figli, Minosse, Sarpedonte e Radamanto, i cui templi possono essere visti anche oggi. E la principessa diede il suo nome al continente europeo. Come Europa, che cosa ottieni?

Primo Praticante: La risata! C'è qualcosa nel racconto che è così coinvolgente, così naturale, nei metodi dell'astuta Divinità e nella vergine e il suo voto non mantenuto! In un primo momento ho pensato chi potrebbe seguire così un Dio, dopo aver praticato il percorso severo e virtuoso di Saturno?

Ma poi ho sentito, i più potenti sono i più umili, i più gravi possono ridere di più, e si trovassero tanti amori e vincessero una serie di buoni amici, non può essere sulla propria dignità! Infatti, se il Sovrano degli dei olimpici può permettersi di rotolare sulla schiena, come un toro in verdi praterie, di fare capriole e saltellare in un tale modo poco regale - Lui è un vero Re, e chi siamo noi per essere puritani e pedanti ? Io, Europa, ho dei ripensamenti riguardo il nubilato perpetuo per orgoglio. Accetto Giove! Mi fa ridere.

Il Primo Mago offre al Partecipante il calice di vino.
Primo Mago: Hai guadagnato l'elemento della terra, il frutto della vite, che porta l'amicizia e risate. Mai più sarai solitario, anche quando sei solo.

Il Primo Partecipante beve dal calice che è passato in giro da uno all'altro fino a quando tutti hanno bevuto da esso.

Seconda Maga: Impara ora dalla tua terza trasformazione in Danae, nell'Età del Bronzo. Acrisio era pieno di terrore perché un oracolo aveva predetto che un giorno sarebbe stato ucciso dal suo stesso nipote, nato dalla sua bella figlia Danae. Così l'ha costretta a essere rinchiusa in una torre di bronzo. Giove si innamorò di Danae e, anche se tenuta lontana dagli uomini mortali nella torre di bronzo, non era immune all'intervento divino del monarca. Mentre Danae sedeva piangendo la sua crudele vita di prigionia, Giove si trasformò in pioggia d'oro, ottenuta da sua Madre, Rea, che è Ops, dea della ricchezza. Grazie all'unione celeste con questa doccia splendente, Danae diede alla luce, un semi-dio, Perseo.

Fu salvata dalla sua prigionia, e Perseo divenne un eroe possente e compassionevole. Amato della sua sorellastra Minerva con la Sua Testa di Gorgone, salvò la principessa Andromeda, che ora brilla luminosa nel cielo della notte.

Seconda Maga: Che effetto ha questa trasformazione su di te, come Danae?

Primo Partecipante: Molto diversa da quella di Europa. Qui non trovo niente da ridere, piuttosto santo timore. Dalla Pioggia Dorata sento un brivido scorrere dentro di me dalla cima della testa attraverso il mio corpo fino alle piante dei piedi. Come Danae, accetto Giove, come Egli piovve sopra di me come oro ardente. La mia anima si sente esaltata e il mio corpo si rinnova alla Fontana di Fuoco sempre vivo. Conosco la natura dell'amore celeste, attraverso la mia unione con Giove. Non è solo una parte di me stessa, ma illumina totalmente ogni atomo della mia anima e del mio corpo, ora uniti dallo Spirito di Fuoco che è sceso su di me dall'alto, e mi ha liberato dalla mia bronzea prigione di ignoranza e di morte.

Seconda Maga: (offre al Partecipante le pietre dorate) Accetta queste pietre di sole, emblemi dell'Elemento del Fuoco, la Doccia d'oro. Hai ottenuto la Nobiltà. Da ora in poi sentirai il fuoco glorioso della vita dentro di te, in unione con il flusso attraverso tutte le creature e gli esseri, e all'interno di queste pietre, animata nei palmi delle tue mani. Tutto diventerà vero oro al tuo tocco, portando abbondanza a coloro le cui vite toccano la tua.

Prima Maga: Chi può avvicinarsi a Giove salvare senza il consenso di Giunone? E nessuno osa affrontare la luminosità della Regina del Cielo senza l'aiuto di Giove gentile. Poiché entrambi sono sovrani nel matrimonio e noi siamo tra i loro discendenti. Ascolta la tua quarta trasformazione, come Juno, che si manifesta attraverso Sua Figlia, sacerdotessa di Giunone. Durante il regno di Saturno nell'Età dell'Oro, Giove volle portare l'età dell'Argento, della Femminilità. Egli non era insensibile al fascino della Dea Madre di Argo, la dea Giunone. E per guadagnare con più potenza la sua fiducia, Egli si trasformò in un cuculo, e sollevò una grande tempesta rendendo l'aria insolitamente fredda. In questa forma andò alla Dea, tutti brividi. Juno provò pietà per il cuculo, e lo mise nel suo grembo. Ottenuto questo, Giove riprese la sua forma originale, e ottenne la realizzazione dei suoi desideri, dopo aver fatto una solenne promessa di matrimonio.

Seconda Maga: Le nozze di Giove e Giunone furono celebrate con la massima solennità: gli Dei, tutta l'umanità e tutta la creazione bruta parteciparono. Giunone, chiamata anche Olimpia, Domiduca e Februa, è la Dea di ogni potere e impero, e patrona di tutte le ricchezze. Lei è Regina del Cielo e ha creato dal suo seno la Via Lattea. Presiede il matrimonio e il parto, e benedice le più fedeli e virtuose del suo sesso. Siede su un trono o in un glorioso carro, con un diadema sul capo, e uno scettro d'oro nella mano destra. Pavoni sono accanto a Lei, e un cuculo appollaiato sul suo scettro. Dietro di lei, Iris mostra i mille colori della sua aura bellissima, sotto forma di un arcobaleno. Ora rispondi, cosa impari dalla tua trasformazione, come Figlia di Giunone?

Primo Partecipante: come figlia e Sacerdotessa della Mia Madre Divina, so che la sovranità senza compassione è indegna. La Regale Giunone sentì compassione per un cuculo infangato e tremante, e lo mise sul cuore. E così, del tutto inaspettatamente, ha trovato il suo vero Sposo, il Grande Giove. Osservo anche che Giove comprese bene la sua natura compassionevole, nascosta dal suo velo di autorità, e per questo abbia voluto sposarla sia stato in grado di farlo. Perché Lei non avrebbe accettato il Re degli Dei, in nessuna forma più grande!

Musica.

Prima Maga: (consegna lo Scettro al Partecipante) Accettare questo scettro della sovranità, per aver acquisito l'Elemento dell'Aria. Da ora in poi avrai il dono di usare l'autorità con dolcezza: la potenza con discrezione, e avrai successo in amore e nella vita!

Tutte le mani si uniscono e si muovono in una danza circolare fino a quando un flusso di potere d'oro si fa sentire nella testa e nel cuore fino a raggiungere ogni parte dell'anima e del corpo. Luci colorate arcobaleno può essere visto. Il resto del vino è condivisa quando il cerchio è seduto.

Prima Maga: Compagni figli e figlie di Giove e Giunone, e di Hathor, contempliamo i loro doni.

Contemplazione

I doni delle divinità vengono mandati in radiazioni a tutti gli esseri e alle persone in particolare necessità. I report sono condivisi.

Primo Mago: Rendiamo grazie a Giove e Giunone e Hathor.



Fonti: "Metamorfosi" di Ovidio, trad. Giuseppe Davidson, London, 1748. "Il Libro dei Morti", trad. E. A. Wallis Budge, Dover Publications. "La Biblioteca", Apollodoro, trad. James G. Frazer, Loeb Biblioteca Classica. "Un Dizionario Classica", Lempries, 1812. "Esiodo, gli Inni omerici e Homerica", trad. Hugh G. Evelyn-White, Loeb Biblioteca Classica.

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